danni cerebrali deficit motori

Danni cerebrali: deficit motori e stimolazione sensoriale.

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Di cosa succede nel cervello quando subisce un danno abbiamo già parlato in questo articolo, oggi indagheremo più a fondo sui deficit di movimento conseguenti alle lesioni cerebrali, sul perché del loro manifestarsi, e sulle possibili contromisure a cui ricorrere.

Conseguenze motorie dei danni cerebrali

I deficit di movimento che si manifestano dopo una lesione al cervello sono causati da due principali condizioni che interessano i muscoli del soggetto:

  • Un eccesso di contrazione: alcuni muscoli sono sempre o spesso contratti, anche quando si dovrebbero rilasciare (spasticità, rigidità, distonie, dissinergie).
  • Un difetto di contrazione: i muscoli non si contraggono affatto o si contraggono in modo insufficiente (ipotonie, flaccidità).

A volte la situazione può presentarsi mista.

Vediamo ora di indagare più a fondo le varie condizioni patologiche che possono interessare i muscoli dopo un danno cerebrale.

Eccesso di contrazione

In ogni movimento, alcuni muscoli devono lavorare, altri devono rilasciarsi. Se, ad esempio, devo estendere un gomito o piegare un piede verso il basso (per mettermi in punta dei piedi), il muscolo che fa questo deve attivarsi, quello che fa il movimento opposto deve decontrarsi. Questo meccanismo viene descritto come un bilanciamento tra muscolo agonista (quello che deve lavorare) e muscolo antagonista (quello che deve decontrarsi).

Se questo bilanciamento non è ben eseguito, ed entrambi lavorano, il movimento è fortemente alterato fino ad essere anche impossibile. Il muscolo che dovrebbe decontrarsi e non lo fa sarà detto spastico, o ipertonico, o rigido, o distonico (distonico se lo stato di contrazione è molto incostante, ma sostanzialmente sbagliato). La causa ovviamente sarà un alterato funzionamento della rete nervosa che controlla il muscolo che si dovrebbe rilasciare e non lo fa.

Un movimento può essere ben coordinato solo se agonisti e antagonisti sono ben bilanciati.

danni cerebrali contrazioni muscoli

Dissinergie

Questo fenomeno è presente anche in assenza di danni cerebrali. Se devo fare uno sforzo molto importante, (sollevare un grosso peso), può capitarmi di serrare i denti: non mi serve a nulla, ma il comando cerebrale è così potente da coinvolgere altri muscoli.

Nelle dissinergie da lesione cerebrale questa diffusione della contrazione può coinvolgere molti muscoli che possono interferire con il movimento, rendendolo ancor più scoordinato o anche impossibile. I problemi in questo modo diventano due: la mancata coordinazione tra agonisti e antagonisti e il coinvolgimento di molti muscoli non necessari a quello specifico movimento.

Deficit di contrazione

In questo ultimo caso la situazione, almeno apparentemente, è più semplice, in quanto il muscolo è attivato troppo poco o quasi per nulla.

Deficit motori: l’importanza della stimolazione sensoriale

Per molti anni la riabilitazione per i deficit di motori si è focalizzata sul movimento, sui muscoli. Tuttavia, in anni recenti si è documentato quanto l’informazione sensitiva sia fondamentale per un recupero motorio.

Quando vogliamo muoverci, l’idea del movimento nasce nelle parti anteriori del cervello (voglio afferrare le chiavi). Il movimento viene quindi pianificato tenendo conto dell’idea (voglio prendere le chiavi) e delle informazioni (dove si trovano, dove si trova la mia mano, in che posizione si trovano le articolazioni e i muscoli che saranno coinvolti…) che riesco a rilevare.

Delle aree cerebrali un poco posteriori alle precedenti elaborano il piano e mandano i comandi in una terza zona che infine li invierà al midollo spinale e ai muscoli. Contemporaneamente le stesse aree fanno una previsione di come il movimento avverrà.

Quando il movimento viene eseguito il cervello lo controlla in ogni istante e confronta l’esecuzione con la previsione. Ogni differenza costituirà un errore e quindi una correzione.

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Il movimento coordinato quindi richiede:

  • Una corretta programmazione
  • Una raccolta di informazioni per pianificare e per controllare l’esecuzione.

Se il flusso è inadeguato il movimento non può essere coordinato.

La conseguenza di tutto questo è che un aumento delle capacità sensoriali può essere un aiuto notevole al recupero motorio.

Il Cro®system agisce sia sulla componente motoria, sia sulla componente sensoriale, aumentando le capacità di entrambe.

Presto vedremo in quale modi.

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