Elenco di risposte alle domande più frequenti sul CroSystem.

Risponde il prof. Guido Maria Filippi, medico dell’Università Cattolica.

Risposte alle più frequenti domande sul CroSystem

Ottimizza la performance muscolare potenziando marcatamente la sensibilità propriocettiva, ovvero la raccolta e l’elaborazione di informazioni da muscoli, articolazioni ed ossa, su cui si basa l’esecuzione ottimale dei nostri movimenti. Tale ottimizzazione implica la possibilità di eseguire ogni movimento secondo la traiettoria migliore, con la spesa energetica minore.

Per “funzione propriocettiva” , nel caso specifico si intende la capacità del nostro Sistema Nervoso di raccogliere ed utilizzare informazioni relative allo stato dei nostri muscoli, tendini, legamenti, ossa ed articolazioni. Più in generale queste informazioni riguardano lo stato (posizione, movimento, equilibrio, ecc.) del nostro corpo nello spazio in cui si trova.

Si ha una potente azione di potenziamento della sensibilità propriocettiva della zona trattata in qualunque soggetto. Tale fenomeno è alla base del meccanismo d’azione del sistema. Inoltre aumenta la sensibilità cutanea, particolarmente in soggetti con esiti di lesioni corticali.

Assolutamente no, il CROSYSTEM agisce solo sulla componente di controllo motorio e solo su quella relativa ai territori muscolari trattati.

Il trattamento con il CROSYSTEM implica solo una leggera vibrazione localizzata. Si tratta di una semplice vibrazione meccanica al paziente non è applicata alcuna forma di energia elettrica o elettromagnetica o altro diverso da stimoli meccanici.

Assolutamente no.

L’elettrostimolazione applica impulsi elettrici destinati al muscolo per ottenere un aumento del volume del muscolo. L’elettrostimolazione agisce sul muscolo. Il miglioramento della forza è modesto, di durata limitata, a fronte di un trattamento che deve avere una durata minima di 6 settimane, 5 volte a settimana, per vedere i primi risultati. il CRO®SYSTEM applica impulsi meccanici sul muscolo, ma questi sono destinati ad essere letti dai sensori nervosi. Tali segnali sono in grado di ottimizzare le reti di controllo nervoso dello stesso muscolo, potenziando l’efficacia dell’elaborazione delle informazioni propriocettive. Il CroSystem agisce sulle reti neuronali, per tale ragione gli effetti sono molto più intensi, ottenibili in brevissimo tempo (3 giorni) e di persistenza molto lunga (mesi).

Assolutamente no. è praticabile anche su bambini di 4-5 anni senza dolore, danno o fastidio.

Quadricipite destro e sinistro sono un distretto muscolare, glutei destro e sinistro sono un distretto muscolare, addominali sono un altro distretto muscolare, i muscoli paravertebrali sono un distretto muscolare ecc. Il CroSystem si applica di volta in volta su singoli distretti.

Ottimizzazione del tono muscolare (aumenta nelle ipotonie, si normalizza nelle ipertonie piramidali), aumento della resistenza alla fatica, della forza, dell’esplosività della forza, della potenza, del coordinamento motorio, della sensibilità.

La durata è di mesi o anni nella riabilitazione, di almeno 2-3 mesi nelle spasticità, permanente nelle paralisi periferiche e in gran parte dei problemi ortopedici.

Attenzioni, alle quali gli operatori sono preparati, vanno osservate solo nel trattamento di lesioni muscolari in atto e nei pazienti neurologici. Non va applicato nei casi di Parkinson , Parkinsonismi e distrofie muscolari.

La non consecutività non consente di ottenere i risultati desiderati in quanto la stimolazione risulta eccessivamente diluita nel tempo.

Si, liberamente.

NO se è assente qualunque forma di attività contrattile o se è privo di innervazione sensitiva (es. da lesione midollare). SÌ se esiste una sia pure minima possibilità di generare contrazione volontaria anche del tutto minima.

No perché opera una forma di cancellazione degli effetti ottenuti con il CroSystem. Sono sufficienti 3 minuti di elettrostimolazione per cancellare totalmente gli effetti ottenuti fino a quel momento dal CroSystem.

Si

Si

SÌ, solo se la ferita è cicatrizzata, o, in generale, se il tendine sarà in grado di sopportare il carico che la struttura neuromuscolare potrà imporgli durante il trattamento e durante la vita quotidiana.

SÌ, senza particolari controindicazioni.

Si

NO se la lesione è ancora presente.

SÌ per rilasciare la contrattura, dunque senza che il paziente contragga volontariamente la muscolatura.