meniscopatia

Lesione del menisco. I rimedi. La meniscopatia

Lesione del menisco

Cosa fare per evitare la chirurgia e riprendere la mobilità

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Lesione del menisco (o meniscopatia): le lesioni croniche o acute dei menischi. Cercheremo bene di capire cosa sono questi ultimi, a cosa servono. Si spiegherà come bisogna intervenire in caso di problemi più o meno seri, per evitare i farmaci e la chirurgia.

Sommario

Lesione del menisco, cos’è?

Non si può parlare di meniscopatia senza spiegare bene prima cosa è il menisco, o meglio “i menischi”, perché ogni ginocchio ne ha due.

I menischi sono strutture fibro-cartilaginee posizionate nell’articolazione del ginocchio: il menisco mediale (quello più interno) è di forma semicircolare, mentre quello laterale (esterno) è di forma circolare.

Molte sono le funzioni svolte dai menischi:

  • Migliorano l’assorbimento e la trasmissione dei carichi da parte dell’articolazione del ginocchio.
  • Concorrono a stabilizzare quest’ultima.
  • Migliorano la distribuzione del liquido sinoviale sulla cartilagine delle articolazioni.
  • Contribuiscono a preservare le cartilagini delle ginocchia da una precoce usura.

Una meniscopatia, qualunque ne sia la causa, può arrecare danni importanti all’articolazione del ginocchio, favorendo inoltre lo sviluppo di patologie come l’artrosi.

Lesione del menisco

L’anatomia-1

Meniscopatia: cause e sintomi principali

Le lesioni più frequenti che coinvolgono il ginocchio sono proprio quelle a carico dei menischi, che possono subire lesioni parziali o complete. Il menisco più interessato da queste problematiche è quello interno, in quanto meno mobile e resistente, quindi più vulnerabile, soprattutto a traumi di tipo distorsivo.

Varie possono essere le cause traumatiche della meniscopatia:

  • Distorsione del ginocchio (in seguito ad extra o intra rotazione forzata).
  • Iperflessione dell’articolazione.
  • Iperestensione brusca (il “calcio a vuoto” per intenderci).

Oltre che da questi eventi traumatici, la meniscopatia può derivare anche dalle degenerazioni cartilaginee dovute all’età, e in questo caso si parlerà di meniscopatia degenerativa: il menisco non si rompe, ma si sfrangia col tempo, favorendo la comparsa di manifestazioni artrosiche con tutti gli sgradevoli sintomi che ne conseguono.

  • In caso di meniscopatia traumatica il dolore si presenta acuto e mmmediato: l’infortunato avverte una sensazione di “rottura” all’interno del ginocchio, seguita immediatamente dall’impossibilità di muoverlo e da un marcato gonfiore che va aumentando nel tempo.
  • In caso di meniscopatia degenerativa invece, la sintomatologia è piuttosto subdola, in quanto il dolore non è acuto e non è costante, e compare in seguito ad affaticamento o massima flessione dell’articolazione.

Una volta giunti alla corretta diagnosi, attraverso radiografia e risonanza magnetica, bisogna cercare di intervenire il più tempestivamente possibile sul problema.

Lesione del menisco

L’anatomia-2

Lesione del menisco: come si cura?

In caso di meniscopatia uno dei primi approcci è strettamente riabilitativo, mirato cioè ad un potenziamento in particolare (ma non solo) del muscolo quadricipite. In seconda istanza, in funzione del quadro clinico, ci si orienta verso la chirurgia, oggi divenuta realmente molto poco invasiva.

Sia che si renda indispensabile l’intervento, sia quando si può evitare, grandissima importanza è rivestita dalla riabilitazione motoria. All’interno di questa, è molto importante un rinforzo dei muscoli che controllano il ginocchio.

Solo in questo modo, cioè rispristinando il corretto equilibrio neuromuscolare del ginocchio,l’articolazione e, soprattutto, i menischi, potranno riacquistare una corretta funzionalità.

Purtroppo questo rinforzo richiede tempo (non raramente diverse settimane), applicazione e fatica da parte del paziente.

Lesione del menisco: il Cro®System: un valido supporto nel consolidare il ginocchio nella meniscopatia

meniscopatia come si cura

Oggi, risultati riabilitativi molto validi e rapidi, si ottengono con il metodo, Cro®System.

Si tratta di uno strumento e un protocollo innovativi che non prevede l’utilizzo di farmaci, elettricità o campi magnetici. E’ privo di effetti collaterali e controindicazioni e può essere utilizzato a tutte le età.

Il Crosystem impone una serie di micro allungamenti-accorciamenti delle fibre muscolari (il paziente avverte solo una specie di leggera vibrazione, innocua, non fastidiosa). Questo stimolo è specifico per la sensibilità propriocettiva, che guida la nostra azione muscolare. Questa azione permette di far funzionare meglio e di più quanto può farlo. I tempi di applicazione, solo 3 giorni consecutivi 40-60 minuti al giorno, la persistenza dei risultati (mesi o permanenti) e l’intensità, consentono importanti miglioramenti del tutto rapidi.

Da notare che il Crosystem non ha un’azione antinfiammatoria, ma favorendo la normale funzione muscolare permette all’organismo la remissione dell’infiammazione.

I limiti.

Quanto si può compensare? E’ lo stesso limite della riabilitazione tradizionale, tuttavia in questo caso il vantaggio è rappresentato dalla rapidità con la quale si può capire la situazione: il trattamento dura solo 3 giorni, mentre gli effetti massimi si raggiungono in circa 15 giorni, dopo i quali si possono tirare le somme. Ben prima che nella riabilitazione tradizionale.

Qualora vogliate ricevere ulteriori informazioni, vi invitiamo a consultare la pagina dedicata ai Test Scientifici e l’elenco dei Centri CroSystem Autorizzati, dove personale specializzato risponderà a tutte le vostre domande.

Il Crosystem è in uso da tempo presso diverse istituzioni

L’articolo è opera del Prof. Guido Maria Filippi

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