dott monetta riabilitazione paralisi cerebrale infantile

Una particolare estensione della riabilitazione nelle Paralisi Cerebrali Infantili mediante CroSystem

Il Croystem agisce sulla funzione muscolare mediante un’azione diretta sui centri di controllo.

Questa modalità di intervento consente di avere risultati in tempi molto brevi. La metodica non fa uso di farmaci, ma solo di una leggera vibrazione meccanica applicata solo sui muscoli interessati e non interferisce con pacemakers, protesi, pompe di infusione.

Può essere applicata senza dolore o fastidio, dai primi mesi di vita.

 

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Riportiamo un intervento del Dr Gennaro Monetta che descrive una particolare forma di riabiltazione integrata al CroSystem.

Il Dr Monetta è un neuroriabilitatore che da tempo impiega il Crosystem con successo, come molte testimonianze confermano, nelle Paralisi Cerebrali Infantili, coniugandole con una particolare forma di riabilitazione (tecnica dei Vincoli Muscolo Cutanei). Il Dr Monetta è un utilizzatore innovativo ed originale nell’uso del Crosystem, in particolare gli va riconosciuto il merito di avere individuato l’efficacia del Crosystem nella scialorrea e di avere applicato per primo il CroSystem nelle scoliosi infantili.

IL CROVIN 

Nuovo Metodo di Riabilitazione Motoria per la Paralisi  Cerebrale Infantile

Dr Gennaro Monetta

La mia esperienza di fisioterapista nell’applicazione  del CroSystem negli esiti motori della Paralisi cerebrale infantile se, da una parte, è stata molto gratificante per gli innovativi e evidenti risultati, dall’altra è stata condizionata non poco dalle stesse modalità operative della strumentazione.

Infatti, operatori e pazienti sanno che il CroSystem offre le migliori possibilità terapeutiche in presenza di una partecipazione attiva del paziente, partecipazione sotto forma di attivazione muscolare del 20-30% della capacità totale. Ma mentre questa richiesta può, anche se non sempre, più facilmente essere soddisfatta dal paziente neuroleso adulto, nel caso di bambini paretici risulta essere  di non facile  realizzazione per una serie di fattori.crosystem riabilitazione paralisi cerebrale infantile

Prioritariamente l’insofferenza, tipica dell’età, a mantenere una postura di lavoro statica per 30 minuti, intervallata solo da brevi pause tra un ciclo e l’altro. Poi le obbiettive difficoltà legate allo stato tonico muscolare, iper o ipotonico che sia, con la consequenziale riduzione della mobilità articolare. A tutto ciò spesso si associano, nei bambini a partire dai 5 anni, gli esiti chirurgici di allungamento tendineo se non, in associazione, anche di derotazione ossea.

Senza tener conto poi, dell’interessamento nella lesione cerebrale di altre aree, quella cognitiva in primis, che non di rado è presente in questi quadri patologici e che condiziona non poco la gestione da parte del bambino del suo sistema motorio.

Pertanto sia nei bambini sufficientemente abili  ma, in ogni caso, con un’alterata capacità di controllo del movimento sia, a maggior ragione, in quei bambini con deficit multisensoriali si è reso necessario, per un ottimale effetto Crosystem, ipotizzare un “sostegno” operativo tale da facilitare l’attivazione muscolare necessaria e il mantenimento della stessa.

A tal proposito la tecnica dei Vincoli muscolo-cutanei (L.A. Rinaldi 1988) è sembrata essere particolarmente utile in quanto, attraverso l’apposizione di bende adesive estensibili che stirano la cute secondo precise modalità, offre la possibilità di aumentare la fonte informativa propriocettiva.

Una raccolta di informazioni propriocettive maggiore a livello dei “sensori” recettoriali cutanei favorisce  il recupero ottimale della percezione, almeno della parte del corpo in trattamento nei casi con maggiore disabilità, o del distretto muscolo-articolare specifico nei casi con minore  disabilità.

Il metodo CroVin rappresenta allora, non solo l’acronimo, ma anche la sintesi terapeutica tra 2 diverse tecniche, il Crosystem e i Vincoli muscolo-cutanei, l’una strumentale e l’altra manuale, che consente un approccio operativo  integrato e simultaneo nel trattamento dei muscoli in squilibrio tonico nella Paralisi cerebrale infantile e in tante altre patologie adulte come, per esempio, Ictus, Sclerosi multipla, Lesioni midollari, Paraparesi,  Tetraparesi, o la stessa Paralisi cerebrale non più infantile, laddove il canale afferente dell’informazione dalla periferia (muscolo) al centro (cervello) è comunque in stato di alterazione.

Per ogni singolo gruppo muscolare è stato identificato una modalità operativa mediante la quale è possibile vibrare e stirare la cute, simultaneamente appunto, al fine di ottenere una “ridondanza” informativa da inviare alle aree motorie corticali corrispondenti di volta in volta sollecitate.

Così, per mezzo di feritoie ricavate all’interno delle bende adesive si crea lo spazio  sufficiente all’accesso dell’applicatore e all’apposizione dello stesso sulla cute, onde poter vibrare adeguatamente il gruppo muscolare oggetto del trattamento.

Ad una prima valutazione funzionale i risultati in termini di normalizzazione tonica, recupero della forza e della coordinazione muscolare, e più in generale della capacità di mobilità segmentale, sembrano essere maggiori, evidenti e visibili rispetto alla singola terapia Crosystem o anche all’integrazione tra le 2 tecniche realizzata, però, in modalità consequenziale e non simultanea.

Sarebbe interessante, oltre che auspicabile, avere la possibilità in futuro di poter misurare in modo obbiettivo, magari strumentalmente,  sia pur staticamente, le modifiche toniche emergenti da questo originale approccio metodologico.

Ciò a beneficio di entrambe le tecniche, sia il Crosystem che i Vincoli muscolo-cutanei, che adottate con queste modalità operative sono ancor più valorizzate  e potenziate attraverso l’effetto sinergico reciproco.

Rimane comunque indiscutibile che il metodo CroVin  rappresenta un utile strategia neuroriabilitativa a disposizione degli operatori tecnici nel trattamento della Paralisi cerebrale infantile con lo strumento Crosystem, laddove, soprattutto nelle fasce d’età più basse, sono maggiori le difficoltà gestionali operative e, obbiettivamente, minori le possibilità di sfruttare al massimo il potenziale offerto dalla sua vibrazione.

Proprio in quelle fasce d’età, e qui è bene sottolineare, dove invece è più alta la capacità rigenerativa corticale e maggiori sono le ricadute sul versante motorio.

Ft. Rino Monetta

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