Cefalea tensiva: tutto quello che c’è da sapere.
Oggi tratteremo un disturbo che interessa circa il 75% della popolazione, caratterizzato dalla contrazione continua e involontaria dei muscoli di collo e spalle, le cui cause non sono ancora del tutto note: la cefalea tensiva.
Che cos’è la cefalea tensiva?
Fra le forme di mal di testa, la cefalea tensiva è una delle più diffuse e, fortunatamente, non fra le più dolorose, anche se gli episodi possono durare vari giorni ed influire sulla vita quotidiana, qualora si cronicizzino.
Il dolore, che i soggetti descrivono come “costrittivo” (il classico cerchio alla testa) è dovuto principalmente ad una contrazione involontaria dei muscoli di:
- Spalle
- Collo
- Nuca
- Fronte
- Tempie
Questo tipo di cefalea prova un dolore bilaterale persistente (non pulsante) di entità media, che può concentrarsi nella parte posteriore del cranio (sopra la nuca), in quella frontale (a livello di occhi e tempie) o in tutto il capo.
La cefalea tensiva può essere episodica o cronica, e non va confusa con l’emicrania i cui attacchi sono molto più dolorosi, provocano inabilità funzionale e sono caratterizzati da sintomi quali:
- Nausea
- Avversione alla luce
- Ipersensibilità al rumore
- Dolore pulsante che si accentua con il movimento e può raggiungere picchi insopportabili.
Principali cause della cefalea tensiva.
Questo disturbo è più comune nella persone che assumono posizioni scorrette per motivi di studio o di lavoro, che causano una tensione muscolare a livello di spalle e collo, dovuta allo squilibrio posturale.
Anche le persone sottoposte a forti stress, che soffrono di ansia o sono depresse, tendono ad accumulare tensioni muscolari che possono scatenare le crisi dolorose.
Fra le altre possibili cause di cefalea tensiva troviamo anche:
- Patologie del rachide cervicale.
- Cattiva occlusione dentale (i denti non chiudono bene fra loro e causano delle tensioni nei muscoli cranio facciali, che provocano dolore).
- Mancanza di riposo.
- Stanchezza visiva.
In pratica, tutte quelle situazioni (fisiche o psicologiche) che favoriscono l’accumulo involontario di tensione a livello dei muscoli di testa, collo e spalle, possono essere considerate come fattori scatenanti di un attacco di cefalea tensiva.
Diagnosi e cura delle cefalee tensive.
Generalmente la diagnosi di cefalea tensiva si basa su un’attenta anamnesi del paziente, che viene invitato ad elencare con dovizia tutti i sintomi, la frequenza con cui si presentano e l’entità del dolore provato, tenendo una specie di “diario dei mal di testa”.
Una volta escluse nei casi dubbi patologie più gravi tramite esami più specifici come TAC o RMN cerebrali, lo specialista attuerà una procedura volta a combattere non solo il dolore, ma la sua causa, cioè le tensioni muscolari:
- Per alleviare il dolore, solitamente vengono prescritti antidolorifici come il paracetamolo o antinfiammatori non steroidei come l’ibuprofene o l’acido acetilsalicilico.
- La tensione muscolare viene contrastata con la somministrazione di farmaci miorilassanti per via sistemica.
- Molto utile si è rivelata la massoterapia, durante la quale il terapista, con massaggi mirati aiuta a sciogliere le tensioni dolorose, favorendo anche un benefico rilassamento nel paziente.
Un nuovo trattamento per combattere le cefalle tensive.
Per contrastare l’ipertono dei muscoli interessati si è rivelato spesso utile il trattamento con CroSystem.
Tramite piccoli manipoli, questa macchina trasmette alle fasce muscolari delle microvibrazioni meccaniche (che il paziente percepisce a malapena) che sciolgono le tensioni, favorendo una più veloce scomparsa dei sintomi dolorosi: in pratica viene individuato il punto (i muscoli) da cui parte l’attacco doloroso, agendo preferenzialmente su di essi per prevenire “l’innesco” delle crisi.
CroSystem non utilizza farmaci e non emette onde elettriche e magnetiche: per questo motivo può essere utilizzato in tutta sicurezza anche dai soggetti portatori di dispositivi intracorporei, come pacemaker o pompe da infusione.
I limiti. Spesso queste cefalee sono associate a contratture diffuse a diversi muscoli cervicali e del cranio, è quindi opportuna una valutazione attenta, cercando di capire se esiste un punto di partenza e agire su questo. In genere infatti si instaura, per ragioni molteplici, un primo squilibrio muscolare che coinvolge in una vera catena, altri distretti e solo uno di questi (spesso non il primo ad essere contratto) genera i dolori. E’ dunque importante ragionare per decidere dove agire.
Per ulteriori informazioni su questa metodica di cura, vi invitiamo a consultare l’elenco aggiornato di tutti i centri CroSystem abilitati, in Italia e all’estero, oppure, per ulteriori domande, a contattarci direttamente per email.
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