paralisi cerebrale stabilita

L’equilibrio nelle paralisi cerebrali infantili.-Paralisi cerebrali infantili 5.1

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paralisi cerebrale stabilita

Nelle paralisi cerebrali il controllo dell’equilibrio è una funzione particolarmente importante. Quando manca è in grado di interferire marcatamente con le normali attività quotidiane.

Ad oggi molte terapie riabilitative si basano su scelte empiriche: provo, vedo come va, mi regolo di conseguenza. Per affinare queste tecniche, la conoscenza, nei limiti del possibile, dei meccanismi operanti dietro l’instabilità posturale è un elemento di grande importanza.

Fondamentali del controllo della postura

La forza di gravità

La forza di gravità è certamente il primo fattore che influisce sull’equilibrii nelle paralisi cerebrali infantili. Molto spesso costrtinge a sviluppare strategie che ci consentano di contrastarla. Vediamo alcuni aspetti di base per capire cosa può acacdere.

Il nostro peso e l’equilibrio nelle paralisi cerebrali infantili.

Per avere una posizione stabile, è necessario che il nostro peso sia posizionato all’interno della nostra base di appoggio. Il nostro peso può essere considerato come tutto concentrato in un unico punto. Questo punto si chiama centro di massa. negli uomini è posizionato nell’addome, davanti alle vertebre lombari. Immaginiamo l’ombra del nostro centro di massa proiettata in terar. Questa deve essere dentro la nostra base di appoggio.

L?equilibrio della torre di Pisa e il nostro equilibrio

La torre di Pisa non cade perché il suo centro di massa “cade” all’interno della sua base (fig 1)

E’ evidente che più è larga la base, meno probabilità di cadere ci saranno: da seduti la nostra base è molto larga (pari al nostro sedere che poggia sulla sedia, eventualmente anche la parte di coscia che poggia). Se siamo in piedi la nostra base corrisponderà ai nostri piedi, sarà molto più piccola. Se stiamo camminando, ci saranno momenti in cui la nostra base sarà un solo piede. Ecco dunque che la posizione più stabile è quella seduta, quella in cui siamo in piedi, ma fermi, sarà meno stabile, mentre nel cammino la nostra stabilità sarà molto ridotta.

La torre di Pisa è una struttura unica, senza possibilità di articolarsi. Ma guardiamo cosa accade in una persona quando sposta il suo peso maggiormente su una gamba. (fig 2). Il Davide di Michelangelo poggia di più sulla gamba destra. Ma per bilanciarsi meglio, l’addome è leggermente deviato a sinistra. Questa deviazione, comporta lo spostamento del torace verso destra, mentre il capo è volto a sinistra e la spalla destra è più alta. L’intero corpo trova la sua stabilità con una serie di spostamenti (aggiustamenti posturali) che dai piedi salgono verso il capo. Lo spostamento del centro di massa verso sinistra è così bilanciato da una serie di deviazioni.

L’equilibrio nelle paralisi cerebrali infantili è una faccenda complessa che coinvolge molti (da seduti) o tutti (in piedi) i segmenti corporei.

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L’equilibrio nelle paralisi cerebrali infantili-Come si studia la stabilità?

La posizione seduta e l’equilibrio nelle paralisi cerebrali infantili

La posizione seduta è certamente la più stabile e sarà quella da cui ogni bambino comincia a cercare e, se tutto va bene, a trovare il suo equilibrio. Analogamente è la prima situazione da cui cominciare ad analizzare cosa accade, fisiologicamente e nelle PCI, per garantire la stabilità.

La posizione seduta ha anche una particolare valenza in molte PCI caratterizzate da instabilità posturale. Questa è infatti fortemente invalidante in gran parte delle attività quotidiane. La posizione seduta è quindi l’assetto più utilizzato nella quotidianità in molte forme di PCI. Sapere quali meccanismi garantiscono un’accettabile stabilità nello stare seduti è dunque particolarmente importante.

Analisi dellla postura

I metodi di studio sono vari, ma uno dei più usati è applicare delle perturbazioni, cioè qualcosa che destabilizzi e permetta di osservare come viene recuperata la stabilità.

Ad es., il soggetto viene posto a sedere su una piattaforma che improvvisamente si sposta all’indietro (il soggetto tenderà a cadere in avanti con il busto), oppure si sposta improvvisamente in avanti (il soggetto tenderà a cadere indietro con il busto). Si tratta di una condizione evidentemente artificiosa, ma assolutamente analoga a tante altre che possono verificarsi nella quotidianità e che inaspettatamente spingono il busto in avanti o indietro.

Aggiustamenti posturali

In generale, se una forza (perturbazione) fa sì che il mio busto si sposti in avanti, per mantenere la stabilità dovrò sviluppare una forza muscolare che mi tiri indietro il muscolo, bilanciando la perturbazione. Se la perturbazione mi sposta il busto indietro, dovrò azionare muscoli che mi sviluppino una forza in grado di tirare in avanti il busto. Queste azioni muscolari sono dette “aggiustamenti posturali”

Una direzione diversa della perturbazione implica un’azione muscolare diversa: gli aggiustamenti posturali sono direzione-specifici.

I muscoli che contrastano lo spostamento indietro sono molteplici e devono collaborare, nell’intensità corretta, al momento giusto: si parla di sinergie muscolari e in generale sono stereotipate, cioè sostanzialmente sempre le stesse, a seconda della direzione della perturbazione. Questo nel soggetto sano e nel soggetto con PCI. Tuttavia, in caso di PCI sono caratterizzate da diversità, che ci diranno dove lavorare terapeuticamente.

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