La frattura del femore: diagnosi e cura.
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La frattura del femore è un rischio assolutamente elevato e un evento non raramente drammatico.
Vediamo i rischi, e soprattutto come curare e come riabilitare.
Sommario
- Anatomia del femore: scopriamola insieme.
- Frattura del femore: cause e fattori predisponenti.
- Frattura del femore: diagnosi e cure.
- La chirurgia
- La riabilitazione
- CroSystem: un valido aiuto per la prevenzione e il recupero delle fratture.
- Il Crosystem è in uso da tempo presso diverse istituzioni
Anatomia del femore: scopriamola insieme.
Prima di parlare della sua frattura, è bene rinfrescarsi la memoria sull’anatomia di quest’osso, il più lungo, voluminoso e resistente dello scheletro umano. Il femore, situato nella coscia e su cui si inseriscono molti muscoli fondamentali per la deambulazione, è formato da:
Il femore è l’osso più resistente del nostro corpo: in età giovanile la sua frattura è molto rara. Dopo i 70, soprattutto a causa dell’osteoporosi, diventa un evento piuttosto frequente che, se non trattato nel modo giusto, può influire molto negativamente, non solo sulla qualità della vita, ma sulla sopravvivenza stessa del paziente.
Frattura del femore: cause e fattori predisponenti.
Nell’anziano, nella stragrande maggioranza dei casi, la rottura del femore è localizzata nell’estremità superiore, a livello della testa o del collo. In questi casi la frattura può essere la conseguenza di cadute o traumi anche leggerissimi a volte, addirittura, prima il femore si rompe e poi il soggetto cade.
In caso di frattura, è bene intervenire in tempi brevi in modo da scongiurare tutte le possibili complicazioni.
La frattura del femore: diagnosi e cure.
Molti sono i sintomi ed i segni che possono far sospettare una frattura del collo del femore, fra cui:
- Dolore intenso che può irradiarsi all’inguine.
- Impossibilità di muovere la coscia.
- Adduzione ed extra rotazione dell’arto interessato: la gamba infortunata si presenta ravvicinata all’altra ed il piede tende a toccare il terreno con il suo margine esterno.
- Arto fratturato leggermente più corto dell’altro.
Questi sintomi sono segni quasi certi di una frattura scomposta, ossia quella in cui i capi ossei perdono il loro naturale allineamento, frattura che verrà poi confermata tramite una semplice radiografia.
La terapia di queste fratture è quasi esclusivamente chirurgica, a meno che non vi siano serie controindicazioni.
La frattura del femore: la chirurgia
L’intervento si rivela fondamentale per la ripresa e la sopravvivenza dei pazienti anziani, che altrimenti rischierebbero serie complicazioni:
- Si può applicare una protesi totale dell’articolazione coxo-femorale.
- Si può optare per un’endoprotesi, ossia per la sostituzione della sola estremità distale del femore (suggerita per i pazienti più anziani).
A volte, in caso di pazienti più giovani, o quando la frattura si presenta in sede laterale, si procede all’unione dei frammenti ossei tramite chiodi o placche.
La frattura del femore: la riabilitazione
Una volta eseguito correttamente l’intervento, il paziente verrà rimesso in piedi in tempi brevissimi e quanto prima dovrà cominciare un’adeguata rieducazione motoria atta a riacquistare una perfetta mobilità degli arti inferiori e bacino fondamentale per una ripresa completa.
Soprattutto nei primi tempi dopo l’intervento conseguente alla frattura del femore, risulta importantissimo sottoporsi a sedute di riabilitazione assistita che prevedano:
- Recupero della mobilità.
- Potenziamento muscolare.
- Allungamento della muscolatura.
- Ripristino della giusta coordinazione.
La frattura del femore, il CroSystem è un valido aiuto per la prevenzione e il recupero.
Le frattura del femore origina molto frequentemente da banali cadute (spesso in casa) di soggetti che hanno progressivamente sviluppato un deterioramento dell’equilibrio della coordinazione e della forza. Un tempo si pensava che tale deterioramento fosse un fenomeno fisiologico dell’invecchiamento, come i capelli che diventano bianchi. Oggi vi è un’ampia documentazione che attesta che tale situazione si crea per una serie di circoli viziosi innescati da una vita progressivamente sempre più sedentaria. Oggi sappiamo che la sedentarietà disabitua al movimento che a sua volta diminuisce la coordinazione e la stabilità: questo decrescere dell’attività motoria favorisce un’ulteriore riduzione della funzione muscolare, lo sviluppo di artrosi e così via a peggiorare. Dei circoli viziosi innescati da una vita progressivamente sempre più sedentaria.
Il CroSystem si è rivelato, nel corso di numerosi studi, molto efficace nel potenziare coordinazione, stabilità, resistenza e forza in soggetti di età superiore ai 60 anni ed anche oltre i 70.
Si tratta quindi di un presidio del tutto utile alla prevenzione di una patologia invalidante e pericolosa come la frattura del femore.
Il medesimo trattamento si è rivelato molto utile per accelerare ed ottimizzare il recupero motorio dopo interventi di chirurgia ortopedica degli arti inferiori. Un’adeguata riabilitazione motoria post chirurgica è infatti importante quanto un intervento operatorio ben fatto.
Il crosystem può essere applicato appena il paziente può caricare la gamba
Il CroSystem, impone tramite piccoli manipoli micro allungamenti-accorciamenti del muscolo, quasi impercettibili. Può essere usato su tutte le categorie di pazienti, compresi i portatori di pacemaker e dispositivi simili, in quanto non utilizza :
- correnti elettriche.
- campi magnetici.
- farmaci.
I limiti.
In questi casi i limiti sono rappresentati dallo stato del paziente (ad es. il trattamento in un anziano che non ha alcun desiderio di muoversi, di camminare) dagli esiti della frattura del femore, ovvero dalla riparazione che ha avuto luogo. Infine, soprattutto in anziano, è importante decidere il momento per intervenire, questo dovrà essere quando il paziente comincia ad alzarsi e a camminare, fosse anche con un deambulatore. Se prima, l’intervento sarebbe inefficace,
Per ulteriori informazioni su questa metodica di cura, vi invitiamo a consultare l’elenco aggiornato di tutti i centri CroSystem abilitati, in Italia e all’estero, oppure, per ulteriori domande, a contattarci direttamente per email.
Il Crosystem è in uso da tempo presso diverse istituzioni
- La Asl3 della regione Veneto
- La Asl di Latina, Offerto dalla Lega Italiana dei tumori
- La Asl di Prato
- Il Don Gnocchi di S.Maria al Castello
- Il Don Gnocchi S.Maria alla Pineta di Massa
- Il protocollo è inserito dal 2016 nelle linee guida americane per la spasticità
L’articolo è opera del Prof. Guido Maria Filippi
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