coxartrosi

Coxartrosi: cause, sintomi e possibili cure.

coxartrosi

In questo articolo ci concentreremo su una forma di artrosi: l’artrosi dell’anca,in termini più precisi “coxartrosi”, una condizione infiammatoria, spesso molto dolorosa, che colpisce l’articolazione coxo-femorale, più diffusa nella popolazione anziana, ma che può colpire individui di tutte le età.

Articolazione dell’anca: come è fatta?

L’articolazione dell’anca, o coxo-femorale, è una delle più importanti del corpo umano, che congiunge l’arto inferiore al tronco, costituita dalla testa del femore (osso della gamba) e dalla cavità acetabolare in cui quest’ultimo alloggia. Questa articolazione sferica e molto mobile è rivestita dalla capsula articolare, un manicotto di tessuto connettivo, ed è circondata da tendini, legamenti e muscoli, la cui funzione principale è quella di permetterne i movimenti e di stabilizzarla.

La cavità acetabolare e la testa del femore sono ricoperti di cartilagine, un tessuto elastico, dotato di notevole resistenza alla pressione e alla trazione, che ha il compito di consentire lo scorrimento ottimale dei capi ossei fra loro e di ammortizzare le sollecitazioni cui l’anca è sottoposta, come una specie di cuscinetto.

Coxartrosi: cos’è e perché si manifesta.

L’anca fra tutte le articolazioni è una delle più sollecitate in quanto, oltre a sostenere il peso del tronco, è coinvolta in quasi tutti i movimenti: è facile immaginare come la cartilagine che riveste i capi ossei che formano l’articolazione coxo-femorale venga sottoposta a grandi sollecitazioni quotidiane.

La coxartrosi non è altro che la conseguenza di un processo di degenerazione a carico di questa cartilagine, che con il passare del tempo si assottiglia, causando uno sfregamento anomalo dei capi ossei fra loro.

Di solito la coxartrosi non è dovuta a una singola causa, ma a un insieme di fattori concomitanti, che favoriscono la degenerazione della cartilagine articolare di testa del femore e acetabolo. Fra questi fondamentalmente troviamo:

  • Età avanzata
  • Traumi e fratture a carico dell’anca
  • Malattie congenite dell’articolazione (come la displasia)
  • Sovrappeso
  • Sedentarietà
  • Presenza di altre forme di artrite

I segmenti ossei che formano le articolazioni, affinché queste ultime funzionino correttamente, non devono essere in contatto fra loro, per evitare che gli attriti li danneggino.

Questa importantissima funzione di stabilizzazione articolare viene svolta non solo dalle cartilagini, ma anche da membrane e liquidi articolari, dai legamenti e soprattutto dai muscoli che, guidati dal sistema nervoso centrale, lavorano di continuo per garantire il movimento dell’articolazione, evitando posizioni anomale e contatti delle strutture che la costituiscono, contribuendo inoltre ad attutire le sollecitazioni esterne.

Quando questo equilibrio pressoché perfetto viene alterato a causa di uno o più fattori tra quelli sopraelencati, il paziente comincia ad avvertire tutta una serie di sintomi, più o meno invalidanti.

Coxartrosi: sintomi e cure.

Il primo e più caratteristico sintomo della coxartrosi è il dolore, che dalla zona dell’anca può irradiarsi all’inguine, al gluteo e alla porzione superiore della coscia, accompagnato da difficoltà di movimento e sensazione di rigidità articolare.

Nella coxartrosi generalmente vengono distinti 3 stadi di gravità:

  • Primo stadio: il dolore, concentrato a livello dell’articolazione, si manifesta periodicamente, solitamente in seguito ad attività fisica, tendendo a scomparire con il riposo.
  • Secondo stadio: il dolore, più intenso, comincia ad irradiarsi all’inguine e alla coscia, e può manifestarsi anche a riposo, pregiudicando la mobilità articolare.
  • Terzo stadio: il dolore è molto intenso, diffuso e soprattutto costante, i movimenti del paziente sono fortemente pregiudicati, e questo influisce pesantemente sulle attività quotidiane.

Già dalla comparsa dei primi sintomi è molto importante rivolgersi a uno specialista: solo intraprendendo il prima possibile il giusto iter di cura, fatto di esercizi mirati a rinforzare la muscolatura che sostiene l’articolazione coxo-femorale, il paziente avrà la possibilità di recuperare il giusto equilibrio neuromuscolare, indispensabile per scongiurare l’avanzamento della malattia.

coxartrosi cure

Il trattamento della coxartrosi è infatti strettamente legato allo stadio di gravità: nei primi due stadi la terapia intrapresa generalmente è quella conservativa mentre, quando un paziente arriva al terzo stadio, molto spesso si opta per l’inserimento di una protesi.

Quando la situazione è ancora recuperabile, al paziente vengono prescritti:

  • Riposo
  • Farmaci per alleviare il dolore
  • Fisioterapia

Fra i farmaci più utilizzati troviamo gli antinfiammatori, efficaci nel ridurre la sensazione dolorosa e l’infiammazione articolare, e l’acido ialuronico che, iniettato direttamente nell’articolazione, svolge un’azione di “viscosupplementazione”, rendendo più agevole lo scorrimento dei capi articolari fra loro.

Un ruolo fondamentale, in caso di coxartrosi è rivestito dalla fisioterapia che, tramite esercizi mirati di rinforzo e stretching dei muscoli degli arti inferiori, si prefigge lo scopo di migliorare la mobilità e la flessibilità dell’articolazione, consentendo al paziente di recuperare il giusto equilibrio neuro muscolare.

Purtroppo, gli antinfiammatori, l’acido ialuronico e la fisioterapia hanno delle controindiciazioni:

  • I primi non combattono la causa che ha scatenato la coxartrosi, ma solo i sintomi, e a lungo andare presentano effetti collaterali importanti.
  • L’effetto dell’acido ialuronico è breve (qualche mese), in quanto tende ad essere riassorbito dalle articolazioni.
  • Gli esercizi di fisioterapia possono rivelarsi dolorosi per il paziente, aggravando la sintomatologia, invece che alleviarla.

In caso di coxoartrosi, buoni risultati si sono ottenuti tramite il Cro®system, un innovativo macchinario i cui principi di funzionamento verranno esposti nel prossimo capitolo.

Cro®system: una soluzione innovativa per contrastare la coxartrosi.

coxartrosi crosystem

I muscoli, la maggior parte delle volte, sono la prima causa di cattiva stabilizzazione articolare e anomalo assorbimento delle forze che si scaricano sui capi articolari.

E’ la cattiva funzione muscolare a causare molto spesso attriti, usura e danni da traumi a carico delle strutture passive di protezione articolare, come cartilagini, membrane sinoviali e capsula articolare, da cui scaturiscono dolori anche molto intensi, con tutto ciò che ne consegue a livello di difficoltà nei movimenti.

In pratica, per non sentire dolore il paziente si muove meno e lo fa in modo anomalo, innescando un vero e proprio circolo vizioso: i movimenti alterati peggioreranno la situazione, e la muscolatura, condizionata dal dolore, lavorerà sempre peggio favorendo la perdita di cartilagine articolare.

Purtroppo quest’ultima non può essere rigenerata, ma è possibile lavorare con successo sulla funzione muscolare, che resta l’unica difesa dell’articolazione.

Per contrastare in maniera risolutiva la coxartrosi è fondamentale spezzare il circolo vizioso creato dalla cattiva gestione della stabilizzazione articolare da parte del sistema neuromuscolare. Putroppo il semplice esercizio fisico (ammesso che il dolore lo consenta) a volte rischia di accentuare il danno.

Il problema può però essere aggirato andando ad agire direttamente sul controllo nervoso dell’articolazione, senza che il paziente debba effettuare alcun tipo di movimento.

Su questo fronte, risultati molto positivi vengono ottenuti tramite il Cro®system un macchinario in grado di emettere micro vibrazioni meccaniche quasi impercettibili che, tramite piccoli manipoli, vengono trasmesse ai muscoli interessati, e agiscono direttamente sulle reti nervose, aumentandone il controllo articolare.

In pratica Cro®system, senza obbligare il paziente a movimenti dolorosi e spesso controproducenti, è in grado di contrastare l’ipotonia dei muscoli che circondano l’anca e prevenirne le dolorose contratture, mettendoli in condizione di svolgere al meglio la loro funzione protettiva dell’articolazione, sopperendo alla mancanza della cartilagine, che purtroppo ad oggi non può essere rigenerata.

Il trattamento con Cro®system è molto rapido (basta un’applicazione da 30-60 minuti da ripetere per 3 giorni consecutivi) e i risultati duraturi nel tempo.

Limiti

Come tutti i trattamenti, purtroppo il Cro®system ha dei limiti: quando le componenti articolari sono irrimediabilmente danneggiate, le possibilità di successo si riducono, e l’intervento chirurgico diventa l’unica soluzione, anche se il concetto di “irrimediabilmente danneggiato” cambia molto a seconda dei pazienti, e della capacità del loro sistema neuromuscolare di compensare situazioni anche molto compromesse.

Per ulteriori informazioni su questo innovativo macchinario, assolutamente privo di controindicazioni (non utilizza farmaci, campi elettrici e onde magnetiche) e utilizzabile a tutte le età, non esitate a contattare il centro Cro®system autorizzato più vicino a casa vostra: saremo lieti di venire incontro a tutte le vostre esigenze.

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