Il dolore articolare

Il dolore articolare ci può far perdere la nostra autonomia, impariamo alcune regole e ad usare il buon sesno

Il dolore articolare come mantenere l’autonomia motoria usando il buon senso e le nuove terapie

prof. guido m.  filippi   

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Oggi le probabilità di vivere a lungo, se si evitano le grandi malattie cardiovascolari, i tumori, sono molto alte. Se poi si riesce ad arrivare a tarda età con una testa abbastanza lucida, il problema è uno solo: mantenere la capacità di muoversi autonomamente. Andare in bagno da soli, lavarsi, alzarsi dal letto, da una poltrona, camminare è fondamentale per avere una buona vita. E per non essere un grave problema anche per i propri cari.

Sommario

Il dolore articolare: come veniamo avvisati che le nostre articolazioni hanno problemi

Scricchiolii e dolori ci avvisano. Gli scricchiolii sono molto precoci, si possono avvertire solo in alcuni casi, a volte ci si ride, di regola vengono ignorati. Quando arriva il dolore, questo in genere comincia quando ci alziamo da una poltrona, da un divano, quando saliamo le scale, a volte quando le scendiamo. Pensiamo che passerà come è venuto. Di solito, non passa, ma progressivamente peggiora. Scricchiolii e dolori sono avvertimenti, dobbiamo imparare a capirli per evitare di trovarci in gravi difficoltà.

Le nostre articolazioni sono le nostre cerniere, svolgono un lavoro simile alle cerniere dei nostri armadi. Quando una cerniera fa rumore, cigola, o peggio scricchiola, sappiamo che dobbiamo fare qualcosa, oppure rassegnarci a perdere il nostro armadio.

Cerchiamo di capire meglio i piccoli rumori delle nostre articolazioni

Descriviamo meglio gli “scricchiolii”.

Il modo migliore per capire di cosa si parla è sentirli. Provate a mettere le vostre mani sulle ginocchia e provate ad accovacciarvi e a risalire. Sentirete sotto la vostra mano, molto probabilmente, fruscii, scatti, scrosci.

Le nostre ginocchia sono spesso le prime ad avere problemi (Dolore al ginocchio), è quindi più facile sentire questi segni, ma non raramente scatti si possono sentire all’anca (Dolore all’anca), alla spalla (Dolore alla spalla). Al collo si dice di sentire come “sabbia” quando ruotiamo la testa (Dolore al collo). È una sensazione particolare, ma questa descrizione è assolutamente comune. Come nel caso delle cerniere si tratta di piccole irregolarità delle articolazioni che si sono create per un cattivo uso durante il movimento, o per troppo poco movimento.

lussazione rotula

La comparsa del dolore articolare

Quando queste irregolarità diventano importanti, compare il dolore, a questo punto, non raramente i piccoli rumori scompaiono. Il dolore inizialmente è sporadico, ma si ripete quando facciamo certi movimenti, poi, nel tempo, mesi, aumenta e aumentano anche le occasioni in cui si fa sentire. In genere il dolore compare in situazioni specifiche: mi alzo, salgo le scale, prendo un oggetto posto su uno scaffale in alto, cerco di toccarmi il collo con una mano, quando volto la testa per fare retromarcia in auto ecc. In genere, a questo punto, ci si domanda cosa possa essere, ma spesso non si fa ancora nulla, perché, in fondo, basta fare attenzione a cosa si fa, a come ci si muove e si pensa “passerà”. Invece di regola non solo non passa, ma peggiora. Il dolore è un segnale d’allarme: se abbiamo dolore, c’è un danno da qualche parte. Quando ci si decide a cercare di capire cosa si può fare, in generale, è tardi. Il dolore articolare è un circolo vizioso, cresce.

L’importanza di capire il dolore articolare

Se le regole sono senza un comprensibile perché, si scordano presto, vediamo cosa c’è dietro questi segni e capiremo cosa dobbiamo fare per evitare di riempirci di farmaci e poi finire in sala operatoria per una protesi o per “pulire” l’articolazione, perché si può fare moltissimo.

Perché le nostre articolazioni hanno così frequentemente problemi

Le nostre articolazioni sono i punti in cui due o più ossa si possono muovere l’una rispetto all’altra, ma senza fare attriti.

I problemi nascono dal fatto che gli attriti si possono creare. Pensiamo ai casi più semplici: l’anca e il ginocchio. Quando siamo in piedi o camminiamo, il nostro peso poggia su di loro, anzi, quando solleviamo un piede per fare un passo, tutto il peso poggia su anca e ginocchio, il femore si muove rispetto al bacino e tibia e perone si muovono rispetto all’estremità del femore. Se si toccano fanno attrito, se fanno attrito si infiammano e abbiamo dolore.

Il ruolo dei muscoli nel dolore articolare

Immaginiamo i muscoli come tanti fili che tirano sulle diverse ossa, come i fili di una marionetta. Alcuni fili ci faranno fare il movimento, producendo la forza, la potenza, la velocità che desideriamo. Molti altri devono tirare in modo che i capi articolari non si tocchino, quindi non facciano attrito. È intuibile che più veloce e potente è il movimento, più è difficile per il cervello evitare le artriti; infatti, esistono dispositivi come la cartilagine articolare e altre parti dell’articolazione per minimizzare questi contatti e i conseguenti attriti. È molto difficile evitarli del tutto, quindi con il tempo questi tendono a venire fuori e con loro arrivano i dolori.

Il dolore articolare e i circoli viziosi

C’è un’altra particolarità importante nelle nostre articolazioni. Prima di arrivare al danno vero, all’infiammazione, le articolazioni hanno un periodo, più o meno lungo, durante il quale sono utilizzate male. Quando un’articolazione è sottoposta a un uso non corretto, non fisiologico, reagisce deformandosi, anche di poco, per resistere ad una funzione non prevista (si dice che i nostri organi sono plastici, sanno adattarsi). Un poco quindi si deforma e quando si muove, queste piccole alterazioni di forma sono causa di un movimento non silenzioso, di scricchiolii, scrosci, scatti, tutti segni di anomali e indesiderati contatti tra i componenti articolari. Tutto questo aumenta gli attriti, quando le cartilagini si consumano le ossa sono senza protezioni e cominciano i dolori. Maggiore il dolore, peggiore il movimento, maggiori gli attriti: è il circolo vizioso che può aggravare tanto la situazione da portare a grandi difficoltà per le semplici attività quotidiane.

Approfondimenti:

artrosi dell’anca; artrosi del ginocchio; artrosi del collo; artrosi della caviglia; artrosi della spalla

Moto leggero ma frequente per prevenire e risolvere i dolori articoalri

Come possiamo curare il dolore articolare

Il ruolo fondamentale per proteggerci dai dolori articolari lo giocano i muscoli. Notate che non servono muscoli potenti, ma grande capacità di tirare i “fili” giusti al momento giusto. A proposito, per essere un poco più precisi possiamo dire che questi fili sono gruppi di fibre muscolari comandate dallo stesso nervo (unità motrici): i nostri muscoli sono formati da unità motrici, centinaia, migliaia per ogni muscolo, mediante le quali il nostro cervello comanda i muscoli. Se il nostro cervello è bravo, l’articolazione si muove bene, senza forzare, senza attriti, senza necessità di utilizzare quel sistema di sicurezza che è la famigerata cartilagine articolare. Per avere articolazioni in salute, è indispensabile avere un sistema muscolare in salute. Questo, lo ripeto, non significa affatto avere muscoli potenti, ma muscoli abituati ad essere utilizzati.

Come si fa ad avere muscoli abituati ad essere utilizzati?

Non sono necessarie palestre, istruttori. È sufficiente fare moto, camminate, scalini. Parcheggiare un po’ distanti dal posto di lavoro, fare almeno un piano di scale al giorno, se si ha un cane fargli fare le sue passeggiate. Mezz’ora al giorno sarebbe assolutamente ottimo, se di passo un po’ svelto molto meglio. Mezz’ora al giorno si trova e, comunque, si deve trovare, altrimenti accadrà quanto sopra.

Moto leggero ma frequente per prevenire e risolvere i dolori articoalri

Moto leggero ma frequente per prevenire e risolvere i dolori articoalri

 

Quando compaiono (dobbiamo farci attenzione) i rumori, dobbiamo cambiare qualcosa, aumentare l’attività, fare esercizi più specifici. Se il problema è dell’anca, fare esercizi per i glutei, se del ginocchio, curare il quadricipite, se la spalla, esercitare i muscoli dorsali più alti e i pettorali, se il collo scricchiola occorre esercitare quei muscoli. non è difficile e internet è pieno di esercizi.

 Cosa fare quando il dolori articolare è forte

Quando compaiono i dolori la situazione è più delicata. I dolori nascono dagli attriti, più ci muoviamo, più attriti abbiamo. Dobbiamo fare molta attenzione a cosa facciamo. L’intensità deve essere ben calibrata, come fare? Si fa con il buon senso.

  • Se facendo un esercizio per l’anca (coxartrosi), con i glutei, ho dei dolorini che poi mi passano, li sopporto.
  • Se i dolorini aumentano e restano, aspetto mi passino e quindi riprendo diminuendo un poco lo sforzo: il nostro corpo ci avverte. Dobbiamo scendere con lo sforzo fino al dolorino o fatica che poi sparisce e comunque il giorno dopo non sto peggio. Possiamo anche fare il percorso inverso, comincio con un esercizio leggero e aumento fino al dolorino che non va bene e faccio mezzo passo indietro.
  • Se lo sforzo è eccessivo peggioro. Se lo sforzo è troppo piccolo, posso fare esercizi per mesi e non ottengo nulla. Periodicamente controllo, una volta al mese se lavoro regolarmente, valuto se il carico va bene.
Quando il dolore articolare è intenso

Quando il dolore articolare è intenso

Ricordate che nessun fisioterapista o allenatore o trainer sa cosa sentite durante l’esercizio, lo sapete solo voi: si deve usare il buon senso, troppo poco è tempo perso, troppo è dannoso, i dolori ci avvertono.

Alcune regole

  1. La prima, il buon senso
  2. Gli scricchiolii, gli scrosci, gli scatti, non ci devono essere, se ci sono è un problema, intervenire in questa fase è facile e risolutivo.
  3. Il dolorino quasi impercettibile si può ignorare, perché se ci concentriamo, in un qualunque momento, qualche dolorino lo sentiamo.
  4. Il dolorino che si ripete va guardato con sospetto e il buon senso ci dice che in questi casi è bene capire in quali movimenti si manifesta.
  5. Il dolore che impedisce alcuni movimenti richiede l’intervento senza indugi perché se facciamo finta di nulla o speriamo si risolva da solo, arriverà a bloccarci del tutto.
  6. Ascolto il mio corpo ed uso buon senso.
  7. Pratico regolarmente moto, cosa diversa dal fare sport.
  8. Molto meglio poco, 4-5 minuti al giorno, 3-5 giorni a settimana che 2 volte a settimana, ammazzandoci di fatica. Quello che facciamo tutti i giorni, o quasi, ci cambia. Non quello che facciamo occasionalmente nella settimana, magari ad alta e dannosa intensità. La regolarità premia, non lo sforzo.

Cosa fare nelle situazioni estreme

Cosa devo fare se leggo questa guida quando il dolore è ormai forte? Non riesco a fare i gradini, mi fa male sempre, addirittura mi sveglio la notte per il dolore. In questi casi la situazione è difficile.

Il dolore stressante, a volte gli antidolorifici sono indispensabili, ma con molta cautela e parsimonia per non aggiungere gastriti al dolore articolare. Fare esercizio in questa situazione può essere impossibile. In queste situazioni, per ripristinare una funzione muscolare valida, si può dire che il Cro®system resta l’unica possibilità concreta, prima della chirurgia.

Il Crosystem

La procedura denominata Cro®system agisce direttamente sul controllo, quindi agisce sulla chiave del problema, in tempi molto rapidi (solo 3 giorni consecutivi, circa 30-60 minuti al giorno) e con effetti assolutamente persistenti, perché spezza il circolo vizioso (cattivo movimento, danno articolare, peggioramento del movimento a causa del dolore, peggiore il movimento), senza far sforzare le articolazioni.

Il Crosystem nel dolore articolare

Il Crosystem come potente alternativa ai farmaci nel dolore articolare

Lo stimolo è infatti solo una serie di micro allungamenti-accorciamenti del muscolo (frazioni di millimetro), tali da attivare potentemente i sensori (propriocettori)  che controllano l’articolazione durante il movimento. La procedura naturalmente è utilizzabile anche nei casi più lievi, risolvendo rapidamente situazioni che altrimenti richiedono tempi non brevi e costanza.

Fino a che punto il miglioramento del controllo articolare può compensare la distruzione della cartilagine? In molti anni di studio e pratica, il numero di situazioni in cui il risultato è stato insufficiente e il soggetto è dovuto sottoporsi a chirurgia si contano sulle dita di una mano. Posso dire di avere visto situazioni veramente improbabili risolvere il problema. Se la cartilagine al momento, nulla la può rigenerare, è vero che le modifiche di forma delle componenti articolare possono regredire e, sia pure lentamente (12-18 mesi) anche i piccoli rumori regrediscono. Di regola nell’ordine, in problemi di artrosi/artrite dell’anca, del ginocchio, o nella trocanterite, scompare:

  1. il dolore notturno
  2. il dolore nel cammino
  3. il dolore nel salire le scale
  4. il dolore nello scendere le scale (occorrono circa 15 giorni per quest’ultimo problema: per noi è molto più difficile scendere che salire).

L’articolo è opera del Prof. Guido Maria Filippi

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