strappo muscolare

Strappo muscolare: cause sintomi e cure

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Oggi parleremo dello strappo muscolare, quella lesione più o meno grave che causa la rottura delle fibre che formano i muscoli, e ne indagheremo le cause, i sintomi e le possibili strategie di intervento.

Strappo muscolare: cos’è e perché si manifesta

Lo strappo muscolare è un infortunio che riguarda i muscoli scheletrici, cioè quei muscoli collegati alle ossa, che controlliamo volontariamente, e che ci permettono di compiere tutti i movimenti.

Questi muscoli, detti anche striati, sono formati da insiemi di cellule dalla forma allungata, chiamate fibre muscolari, raggruppate fra loro in fasci ricoperti da tessuto connettivo. Fra un fascio e l’altro scorrono nervi e vasi sanguigni (i muscoli scheletrici sono molto innervati e vascolarizzati) e l’intera massa muscolare è rivestita da una guaina di tessuto connettivo fibro-elastico che ha il compito di contenerla e proteggerla durante i movimenti.

Per strappo muscolare si intende la rottura delle fibre muscolari e/o dei fasci che compongono un muscolo, nella stragrande maggioranza dei casi provocata da un’improvvisa e violenta sollecitazione delle fibre.

Lo strappo, piuttosto comune negli sportivi, è la diretta conseguenza di una contrazione violenta o di uno scatto improvviso, interessa più frequentemente gli arti inferiori e superiori e più raramente il tronco.

Gli strappi muscolari si possono manifestare in chiunque, a seguito di un movimento sbagliato; tuttavia sono frequenti negli sport caratterizzati da movimenti “esplosivi” come per esempio il calcio o il sollevamento pesi, e fra le condizioni predisponenti possiamo trovare:

  • Movimenti bruschi e incontrollati
  • Muscoli freddi (il riscaldamento, prima di qualunque gesto atletico è fondamentale)
  • Muscoli poco allenati

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Strappi muscolari: classificazione e sintomi

Lo strappo muscolare causa all’infortunato un dolore acuto nella zona lesionata, più o meno intenso a seconda della sua gravità (che dipende dal numero di fibre muscolari coinvolte).

Nei casi più seri, il soggetto è impossibilitato a muovere il muscolo, che appare rigido e contratto (si tratta di una contrattura di “difesa” messa in atto dall’organismo per proteggere la zona) e nella maggior parte dei casi si manifesterà gonfiore ed ematoma (a causa del travaso di sangue).

Lo strappo muscolare, solitamente viene classificato in 3 gradi di severità:

  • Primo grado: le fibre danneggiate sono poche, il danno è modesto e il soggetto avverte un dolore non troppo forte che si accentua con il movimento.
  • Secondo grado: le fibre coinvolte sono in numero maggiore, il dolore è acuto, e compromette i movimenti, anche se non del tutto.
  • Terzo grado: si verifica una lacerazione quasi totale o totale del ventre muscolare: il dolore è violentissimo, e il soggetto è impossibilitato a effettuare movimenti con il muscolo interessato. La lesione è avvertibile anche alla palpazione, durante la quale si apprezza un vero e proprio avvallamento nella zona interessata.

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Strappo muscolare: diagnosi e cure

Se si pensa di aver subito uno strappo muscolare, è importante fermarsi immediatamente anche se l’infortunio è stato lieve e il dolore è di bassa intensità, in quanto si rischia di peggiorare la situazione.

Nell’immediato è bene evitare di muovere il muscolo ineteressa, applicare un impacco freddo (possibilmente compressivo) e metterlo in posizione rialzata per ridurre l’eventuale edema.

Il medico, grazie a un esame obiettivo, all’analisi dei sintomi e avvalendosi di esami strumentali (l’ecografia è molto utile per valutare il danno ai tessuti) potrà confermare lo strappo e valutare il grado.

  • In caso di lesioni lievi (di primo grado) il problema si risolverà in massimo 2 settimane, durante le quali il paziente dovrà tenere il muscolo a riposo, assumendo, se necessario, antinfiammatori e miorilassanti e sottoponendosi a sedute di stretching (da effettuare con estrema accortezza, in quanto si rischia di ottenere l’effetto contrario)
  • In caso di lesioni più serie (secondo grado) i tempi di guarigione saranno più lunghi (fino a 1 mese) e oltre alla cura farmacologica il soggetto dovrà seguire un percorso di fisioterapia e riabilitazione (stretching passivo, esercizi mirati a rinforzare la muscolatura, tecarterapia, magnetoterapia, laserterapia, ionoforesi per cercare di ridurre dolore e infiammazione).
  • In caso di lesioni di terzo grado, potrà rendersi necessario l’intervento chirurgico, dopo il quale sarà comunque indispensabile che il soggetto si sottoponga a cicli di riabilitazione mirata.

E’ importante inoltre ricordare che gli strappi muscolari possono portare conseguenze che sussistono dopo la loro guarigione. Spesso infatti le fibre sane intorno alla zona lesionata si contraggono a formare una sorta di “scudo”: la contrattura si può quindi cronicizzare, anche dopo la  guarigione delle fibre lesionate, ed essere a sua volta sede di ulteriori lesioni, in una sorta di circolo vizioso.

Cro®System: un valido aiuto per un corretto recupero dopo uno strappo muscolare

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Il percorso per ottenere un pieno recupero dopo uno strappo muscolare (soprattutto nelle forme più serie), è spesso lungo e molto delicato: dopo un infortunio del genere, il corretto equilibrio neuro-muscolare viene stravolto e al terapista spetta il non facile compito di ripristinarlo, agendo al contempo su due fronti:

  • Contrastando l’ipertono del muscolo infortunato (quella contrattura di “difesa” che rende i movimenti difficili e dolorosi) con massaggi e stretching
  • Rinforzare il muscolo lesionato  con esercizi mirati.

Purtroppo, la manipolazione e il movimento dell’arto interessato dallo strappo possono essere molto dolorosi e, se non effettuati nel modo giusto, possono addirittura diventare controproducenti, allungando non poco i tempi di recupero. Inoltre è necessario spesso cercare di intervenire sulle fastidiose e problematiche contratture che si possono instaurare.

In questo frangente ottimi risultati si sono ottenuti con il Cro®System, un innovativo macchinario che utilizza le vibrazioni focali. Tramite l’applicazione di piccoli manipoli sul muscolo interessato, il Cro®System è in grado di trasmettergli micro vibrazioni meccaniche quasi impercettibili, in grado di attivare i recettori nervosi ivi presenti, andando così a potenziare le reti nervose che comandano quel muscolo.

Senza che il paziente debba eseguire nessun tipo di movimento, verrà migliorata la capacità elaborativa del sistema neuromuscolare, risolvendo l’eventuale contrattura e rinforzando la parte muscolare che al contrario, è stata indebolita dal danno.

Il Cro®System non utilizza onde elettriche, farmaci e campi magnetici, è completamente indolore e privo di controindicazioni, e può essere utilizzato a tutte le età. Il trattamento è molto veloce e i suoi effetti duraturi nel tempo: bastano 3 applicazioni consecutive di 30-60 minuti l’una, per ottenere risultati a lungo termine.

Limiti

È importante intervenire con il Cro®System quando il danno è stato riparato, non in presenza della lesione. Nonostante gli effetti sul dolore, sulle contratture e sulla debolezza siano quasi immediati, è sempre opportuno una gradualità di 5-10 giorni nel riprendere la piena attività fisica.

Per ulteriori informazioni su questa innovativa metodica, non esitate a consultare i test clinici e a contattare il Centro Autorizzato Cro®System più vicino a casa vostra: saremo lieti di chiarie ogni dubbio.

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