La scoliosi e nuove possibilità
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La scoliosi e nuove possibilità
Nella scoliosi si ha una deviazione della colonna vertebrale. Soprattutto nelle fasi iniziali. un’eccessiva contrazione di alcuni muscoli, piega la colonna su un lato (atteggiamento scoliotico) Per tale ragione si può correggere volontariamente o con semplici interventi esterni.
Cause della scoliosi
Le cause sono quasi sempre sconosciute, per questo si parla di scoliosi idiopatica (idiopatica in medicina significa “di origine sconosciuta). In alcuni casi può essere legata a cause neurologiche od altre malattie.
La scoliosi e nuove possibilità, i limiti
Di solito la scoliosi si risolve spontaneamente, am ci sono dei rischi, quindi è importante la fisioterapia. A volte questa si aiuta con dei corsetti. Questi sono costrittivi e difficili da tollerare, soprattutto con il caldo, o nei bambini.
La scoliosi e nuove possibilità.
Nei casi più frequenti di scoliosi, una nuova metodica può essere di grande aiuto per ridurre la riabilitazione o il corsetto, pratiche non cruenti, ma lunghe e costrittive, il Crosystem.
La scoliosi e nuove possibilità: il Crosystem
Il crosystem, come ampiamente dcumentato dalla letteratura, riequilibra il tono muscolare, riducendo, in questi casi la contrazione eccessiva dei muscoli responsabili del problema. (approfondisci).
IL Crosystem applica micro allungamenti-accorciamenti dei muscoli. Questi stimolano specifici sensori nervosi che gestiscono il controllo muscolare, così si ha un riequilibrio del tono muscolare. Lo stimolo è assolutamente innocuo, e si può applicare senza problemi fin dai primi mesi di vita. Il trattamento dura solo 3 giorni consecutivi, perché ha un’azione diretta sulla sensibilità propriocettiva, quindi sui centri di controllo motorio. I risultati possono essere immediati e persistenti almeno per molti mesi, a volte permanenti. Questi risultati consentono un’azione molto più efficace della fisioterapia e quindi, spesso, alleggeriscono l’utilizzo dei corsetti.
I limiti.
L’azione non è certamente risolutiva da sola, ma di aiuto nel ridurre il ruolo dei tutori e dell’esercizio fisico correttivo.
L’articolo è opera del Prof. Guido Maria Filippi
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