Le paralisi cerebrali infantili e il crosystem
Contatto diretto con il Centro Pilota di Roma e con i Centri abilitati
Le paralisi cerebrali infantili e il crosystem: il Cro®system è infatti destinato a sostenere e potenziare la riabilitazione tradizionale: uno strumento in più per il neuroriabilitatore.
Sommario
- Paralisi cerebrali infantili – precauzioni
- Paralisi cerebrali infantili – esempi
- Il Cro®system offre nuove possibilità, ma non insegna ad utilizzarle.
- Approfondimenti sulle paralisi cerebrali infantili
- Generalità.
- Fisiologia.
- Logica degli approcci.
- Esempio di utilizzo del Cro®system
- Analisi delle strategie per la ricerca della stabilità .
- Controllo della postura nello stare in piedi fermi (standing).
- Scialorrea: effetti del CroSystem.
- La riabilitazione motoria nelle paralisi cerebrali infantili.
- Trattamento con Energia Vibratoria in Pazienti Affetti da Paralisi Cerebrale Infantile. (Studio)
- Il Crosystem è in uso da tempo presso diverse istituzioni
Le paralisi cerebrali infantili e il crosystem – precauzioni
L’ideale è dunque intervenire su uno o al massimo due distretti (ad esempio adduttori e psoas) su cui il riabilitatore sta lavorando. Quindi, non è opportuno fare più distretti muscolari (ad esempio adduttori, tricipite della sura e psoas), allo scopo di evitare il rischio che troppi cambiamenti possano portare il bambino a sviluppare strategie del tutto anomale e difficili da correggere.
Tuttavia, non raramente, il bambino accede al Cro®system senza un particolare accordo con il terapista, in tal caso la logica più semplice è capire qual è l’impedimento motorio maggiore nella quotidianità, o nel movimento. Ad esempio, in un bambino che non cammina affatto a causa di una spasticità importante, può essere utile cominciare dagli adduttori, per favorire l’igiene.
Le paralisi cerebrali infantili e il crosystem – esempi
- Immaginiamo, a titolo di esempio, che il bimbo cammini, ma mostri flessione dell’anca, del ginocchio, equinismo, e stia in adduzione: probabilmente avrà bisogno di molti trattamenti. Tuttavia, in questi casi è bene capire se tutti questi muscoli sono realmente in contrattura a causa della PCI, oppure sono semplici compensi. Ad esempio, un simile quadro può cambiare completamente se il bimbo è sdraiato su un lettino. Potrebbe, in tale posizione, mostrare solo la flessione dell’anca, o solo la flessione dell’anca e l’equinismo, mentre in piedi la situazione potrebbe apparire ben più drammatica. In questo caso il bimbo ha sviluppato una strategia per cui riesce ad avere un equilibrio più sicuro piegandosi sulle ginocchia e queste stesse tra di loro. Il cambiamento da posizione verticale ad orizzontale, ci dirà che flessori del ginocchio e adduttori non sono coinvolti direttamente dalla spasticità, ma sono contratti per trovare un qualche equilibrio in posizione verticale.
- Immaginiamo ora che siano coinvolti direttamente dal danno neurologico gli psoas, gli adduttori e i tricipiti surali. Allo stesso tempo ipotizziamo che i flessori femorali siano contratti solo per compenso: sarà meglio procedere per gradi. Prima di tutto si potrebbero trattare gli adduttori e lo psoas. I primi impongono un passo che tende ad incrociare e indubbiamente creerà notevoli difficoltà. I secondi impongono una flessione in avanti del busto e uno spingere i glutei indietro. Postura che rende difficile qualsiasi passo.
Dopo questo trattamento, ci sarà molto da lavorare con la riabilitazione perché le nuove possibilità di postura e passo vengano inserite negli schemi.
Le paralisi cerebrali infantili e il crosystem- Il Cro®system offre nuove possibilità, ma non insegna ad utilizzarle.
Con il tempo (non meno di 30 gg in genere, spesso meglio se di più) si può pensare di intervenire sul terzo problema, il tricipite surale.
- In sostanza, un lavoro lento di ricostruzione o costruzione di uno schema di passo quanto più fisiologico possibile.
- Meglio procedere lentamente, dando modo al sistema di memorizzare e utilizzare le nuove possibilità, che correre e rischiare di perdere i risultati ottenuti.
- Ricordiamo che gli effetti del Cro®system, anche se eccellenti, vengono mantenuti grazie all’utilizzo quotidiano.
Le paralisi cerebrali infantili e il crosystem: interazione con il terapista di fiducia
Se il primo intervento con il Cro®system può avere luogo senza particolari accordi con il terapista, successivamente è ancor più opportuno che altri interventi siano svolti in accordo con la riabilitazione. Danni comunque non si fanno, ma l’interazione Cro®system – terapista consente di ottimizzare i risultati.
Approfondimenti sulle paralisi cerebrali infantili
- Generalità.
- Fisiologia.
- Logica degli approcci.
- Esempio di utilizzo del Cro®system
- Analisi delle strategie per la ricerca della stabilità .
- Controllo della postura nello stare in piedi fermi (standing).
- Scialorrea: effetti del CroSystem.
- La riabilitazione motoria nelle paralisi cerebrali infantili.
- Trattamento con Energia Vibratoria in Pazienti Affetti da Paralisi Cerebrale Infantile. (Studio)
Per ulteriori informazioni, vi invitiamo a consultare l’elenco dei Centri CroSystem Autorizzati.
Il Crosystem è in uso da tempo presso diverse istituzioni
- La Asl3 della regione Veneto
- La Asl di Latina, Offerto dalla Lega Italiana dei tumori
- La Asl di Prato
- Il Don Gnocchi di S.Maria al Castello
- Il Don Gnocchi S.Maria alla Pineta di Massa
- Il protocollo è inserito dal 2016 nelle linee guida americane per la spasticità
L’articolo è opera del Prof. Guido Maria Filippi
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