Displasia anca

Displasia Anca: cause, sintomi e cure

Displasia anca

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Lussazione dell’anca, meglio conosciuta come displasia dell’anca è una malformazione  che porta la testa del femore a dislocarsi dalla sua posizione naturale. Non rara nei bambini, anche piccolissimi.  Se non viene diagnosticata e curata per tempo causa tutta una serie di problematiche più o meno invalidanti. Oggi cercheremo bene di capire come è fatta l’articolazione dell’anca, come si manifesta la displasia e come poter correre ai ripari.

Sommario

 

Lussazione anca: che cos’è di preciso?

L’articolazione coxo-femorale è quella che unisce il femore al bacino: in pratica, la testa del femore si muove all’interno di una cavità tondeggiante, detta acetabolo, che le permette l’esecuzione di movimenti estremamente complessi.

Le due superfici articolari sono ricoperte di cartilagine, un tessuto liscio e morbido, che ne permette il corretto scivolamento, distribuendo al meglio i carichi che agiscono sull’anca.

L’articolazione coxo-femorale è circondata da muscoli, legamenti e tendini, che ne garantiscono la stabilità ed il corretto funzionamento.

Questo perfetto equilibrio può alterarsi per tutta una serie di fattori e, quando succede durante la vita intrauterina del feto, avremo la displasia congenita dell’anca. Questa comporta uno sviluppo anomalo dell’articolazione. La testa del femore tende a spsotarsi dalla sua sede naturale, la cavità acetabolare.

La displasia dell’anca va diagnosticata prematuramente e trattata il prima possibile, altrimenti si evolverà durante i primi anni di vita del bambino, portando ad esiti invalidanti e permanenti (per questo motivo viene denominata anche “displasia evolutiva”). Si avrà una instabilità articolare, mono o bilaterale, che potrà impedire al bambino di camminare correttamente e portare alla completa lussazione della testa del femore.

Displasia anca anatomia

Lussazione anca. Fattori predisponenti e diagnosi precoce

La displasia colpisce circa 2 neonati su 1000, soprattutto femmine.

Una causa determinanate in questa patologia non è nota, ma esistono senz’altro dei fattori di rischio che concorrono a determinare l’instabilità dell’articolazione:

  • Lassità dei legamenti dell’articolazione coxo-femorale
  • Postura del feto durante la gestazione, come la posizione podalica, ad esempio.
  • Anamnesi familiare positiva (genitori o fratelli sofferrenti della stessa patologia).

Se la displasia viene diagnosticata tempestivamente e trattata il prima possibile, lo sviluppo dell’articolazione avverrà normalmente ed i piccoli pazienti, crescendo, non avranno nessun problema.

Displasia anca diagnosi

Displasia dell’anca: come correre tempestivamente ai ripari

Il trattamento della displasia dell’anca dipende dalla sua gravità. Prima si comincerà con i trattamenti, più gli esiti saranno favorevoli.

  • Nei casi più lievi basterà applicare sul pannolino un cuscino divaricatore per le cosce, che permetterà di mantenere la testa del femore nella posizione fisiologica, favorendo la guarigione della displasia.
  • Nei casi più seri, si procederà all’immobilizzazione articolare tramite un apparecchio gessato.
  • In rarissimi frangenti si procederà ad un intervento chirurgico.

Nella stragrante maggioranza dei casi, dopo la terapia, il bambino avrà uno sviluppo perfettamente normale.

Qualora la displasia dell’anca non venga diagnosticata e trattata di conseguenza, peggiorerà con il tempo, causando tutta una serie di problemi più o meno gravi in età adulta:

  • Se l’anca risulta lussata, a causa della postura scorretta si manifesteranno problemi a carico della colonna vertebrale e del ginocchio, sottoposti a sovraccarichi funzionali.
  • Se l’anca non è lussata, ma l’acetabolo è poco profondo, il paziente potrà sviluppare precocemente un’artrosi severa. Si avrà così, con il tempo, una grave limitazione della mobilità dell’articolazione (in questi casi si rende quasi sempre necessario l’impianto di una protesi).

Il paziente adulto sofferente di displasia dell’anca dovrà cercare di:

  • Contenere il peso corporeo per evitare inutili sovraccarichi articolari
  • Eseguire esercizi mirati per migliorare la potura della schiena e rinforzare la muscolature
  • Praticare sport che consentono di scaricare il sovraccarico sulle anche (come il nuoto, per esempio).

Queste indicazioni sono valide anche per tutti quei pazienti che, a causa dell’evoluzione artrosica della displasia, sono stati sottoposti all’impianto di protesi. Sarà fondamentale rafforzare la muscolatura e mobilizzare quanto prima l’articolazione.

Lussazione anca. Dal Crosystem: un potente aiuto

I muscoli il cui controllo va potenziato, in quanto permettono la stabilizzazione dell’anca, sono il grande e il medio gluteo.

Il CroSystem è in grado di agire sulla funzione muscolare mediante un’azione diretta sui centri di controllo. Questa modalità di intervento consente di avere risultati in tempi molto brevi. La metodica non fa uso di farmaci, ma solo di una leggero stimolo meccanico applicato sui muscoli glutei. Non interferisce con pacemakers, protesi, pompe di infusione.

Può essere applicata senza dolore o fastidio, a tutte le età. I risultati sono rapidi ed eccellenti, anche su neonati. La non invasività del metodo, la rapidità del trattamento e degli effetti la rendono ideale per i bambini.

lussazione spalla come si cura

I limiti

In questi casi si ha a che fare con un’anca la cui stabilizzaione è particolarmente complessa: la cavità in cui il femore si infila può essere deformata e/o i legamenti insufficienti. Anche se il risultato è spesso eccellente o buono, la situazione va valutata e il paziente dovrà poi svolgere con regolarità esercizi per il mantenimento di un buon tono muscolare gluteo.

Qualora vogliate ricevere ulteriori informazioni, vi invitiamo a consultare i numerosi test scientifici e l’elenco dei Centri CroSystem autorizzati, in Italia e all’estero, dove personale specializzato risponderà a tutte le vostre domande.

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L’articolo è opera del Prof. Guido Maria Filippi

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