Paralisi di Bell

Nervo facciale: anatomia, vulnerabilità e paralisi di Bell

nervo facciale infiammato

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Oggi parliamo del nervo facciale, il 7° nervo cranico, dal decorso molto complesso (parte dal tronco encefalico e arriva ai muscoli del volto), e purtroppo anche abbastanza vulnerabile a vari tipi infiammazioni e patologie, tra cui la paralisi di Bell. Entriamo ora un po’ più nello specifico.

 

Sommario

 

 Nervo facciale: che cos’è e dove passa?

Il nervo facciale parte dal tronco encefalico e si ramifica fino ai muscoli che determinano i movimenti della metà faccia corrispondente. Nel suo decorco attraversa tre zone principali:

  • Intracranica: è la parte che va dal tronco encefalico all’osso temporale. Nella parte finale il facciale passa nel condotto uditivo interno, effettuando un percorso molto vicino all’8° nervo cranico, che è quello che porta al cervello le sensazione uditive e dell’equilibrio.
  • Intratemporale: attraverso il condotto uditivo interno il nervo facciale entra nell’osso temporale, dividendosi in tre ulteriori porzioni (labirintica, timpanica e mastoidea) ma rimanendo sempre all’interno del canale osseo che lo contiene, chiamato canale di Falloppio.
  • Extracranica: è la parte del percorso in cui il nervo, uscendo dal forame stilomastoideo entra nella ghiandola parotide, da dove comincia a ramificarsi distribuendosi nella muscolatura di una metà del volto.

Il facciale viene irrorato da tre importanti arterie, che formano una fitta rete vascolare su tutta la superficie del nervo:

  • La Cerebellare
  • La Meningea media
  • La Stilomastoidea

Quali funzioni ha il nervo facciale?

Il facciale è costituito da più di 7000 fibre nervose ed è un nervo principalmente motorio, infatti regola la motilità della metà del viso che attraversa.

Attraverso di esso inoltre, raggiungono il cervello le sensazioni gustative dei 2/3 anteriori della lingua.

Il nervo facciale controlla anche la lacrimazione e parte della salivazione.

In pratica la maggior parte delle funzioni del nostro viso dipendono dal facciale e quando, per vari motivi, la sua funzionalità viene alterata, iniziano tutta una serie di problemi che ora analizzeremo.

Cosa succede quando il nervo facciale subisce dei danni?

Il primo e più riconoscibile sintomo di un problema a carico del nervo facciale è un deficit motorio del viso, che può essere:

  • Completo: il soggetto perde il controllo totale della metà del volto interessata (in questo caso si parla di paralisi).
  • Parziale: la perdita di mobilità non è completa, ed il soggetto non riesce a muovere solo una parte della metà del viso interessata (in questo caso si parla di paresi).

Molte sono le cause che possono influire su un deficit (permanente o meno) del nervo facciale, e si dividono fondamentalmente in:

  • Congenite
  • Infiammatorie (le più diffuse)
  • Traumatiche
  • Da intervento chirurgico
  • Tumorali

Nervo facciale e paralisi di Bell

Una delle manifestazioni più diffuse della disfunzione del nervo facciale è la paralisi di Bell, che nei casi più leggeri causa una debolezza muscolare nella metà del volto interessata, e in quelli più gravi la sua totale paralisi.

Non tutte le cause della paralisi di Bell sono note, ma la maggior parte delle volte questa condizione è dovuta ad una infiammazione del nervo facciale spesso correlata a una infezione virale (il virsu può essere attivato da repentini sbalzi di temperatura: per questo la paralisi di Bell è conoiscuta anche come “paralisi da freddo”).

La paralisi di Bell si manifesta con i seguenti sintomi:

  • Incapacità più o meno totale di controllare i muscoli facciali.
  • Perdita di una parte delle sensazioni gustative della lingua (nella parte anteriore).
  • Problemi di salivazione.

Da questa condizione derivano tutta una serie di disturbi correlati, come dolenzia all’orecchio, al collo e alla mandibola, vertigini e mal di testa.

Il sintomo più visibile della paralisi di Bell è sicuramente l’alterazione più o meno grave della mimica facciale, compresa l’impossibilità di chiudere l’occhio, di sorridere e di parlare correttamente, con evidenti ripercussioni estetiche e psicologiche.

Fortunatamente la paralisi di Bell non è una patologia permanente, e di solito regredisce in poche settimane.

E’ comunque fondamentale rivolgersi a un medico per avere una diagnosi certa ed escludere cause più gravi come un attacco ischemico transitorio o un ictus.

 

Effetti della paralisi

Paralisi di Bell: come velocizzarne il decorso?

La paralisi di Bell può essere causata da una compressione e, più spesso, da un’infiammazione del nervo facciale dovuta a virus come:

  • Herpes Simplex
  • Herpes Zoster (quello della varicella)
  • Virus di Hepstein-Barr (quello della mononucleosi)

Questi virus, infettando un soggetto, innescano un processo infiammatorio che causa gonfiore lungo il decorso del nervo e danni alla guaina mielinica (quella che ricopre il nervo).

La guarigione può essere accelerata con l’uso di:

  • Corticosteroidi per ridurre l’infiammazione.
  • Antivirali per combattere il proliferare del virus nell’organismo.
  • Analgesici per tenere sotto controllo l’eventuale dolore.

Insieme a quella farmacologica, buoni risultati ha ottenuto la terapia fisica, volta a stimolare il nervo facciale e a mantenere un buon tono muscolare prevenendo le contratture permanenti dei muscoli paralizzati, attraverso massaggi ed appositi trattamenti fisioterapici.

Cro®system: un valido aiuto nel recupero della funzionalità del nervo facciale

Buoni risultati nell’aiutare il paziente a recuperare velocemente una buona funzionalità dei muscoli facciali sono stati ottenuti con il Cro®system, un innovativo macchinario che produce una leggerissima e quasi impercettibile vibrazione meccanica, che viene trasmessa ai muscoli del volto attraverso un piccolo manipolo.

Questo particolare trattamento aiuta i pazienti affetti dalla paralisi di Bell su due fronti:

  • Contrasta l’ipotonia dei muscoli del volto.
  • Evita il manifestarsi di dolorose contratture.

Inoltre, non utilizzando né farmaci, né elettricità, né onde elettromagnetiche, il Cro®system è praticamente esente da controindicazioni e può essere utilizzato su tutti i pazienti, anche coloro che non possono sottoporsi ad alcuni tipi di trattamenti (i portatori di pacemaker per esempio).

Le patologie del nervo facciale si caratterizzano per un esordio abbastanza drammatico (il paziente di colpo scopre una marcata deformazione dell’espressione facciale), ma il recupero è di solito buono seguendo i protocolli farmaceutici ormai standardizzati. Tuttavia, abbiamo osservato che l’applicazione del Cro®system nelle fasi precoci induce una chiara accelerazione nel recupero, con un’evidente discontinuità nella progressione. Anche nel cronico i risultati non mancano, tuttavia possono essere inferiori.

. Questi sono quelli tipici di una patologia neurologica. Anche con i mezzi diagnostici più avanzati non possiamo sapere quanto è rimasto indenne ma ipofunzionante, quanto è irrimediabilmente perso, quanto di ciò che è ipofunzionante può essere ripreso sotto il controllo volontario. Da qui l’incertezza dell’entità del guadagno, soprattutto nei cronici. Infine si tratta di recuperi di vie nervose danneggiate che dovranno compensare quelle definitivamente mancanti. Quindi il trattamento, anche ripetendo i cicli potrà arrivare, nei suoi risultati, fino ad un certo punto e non oltre. Questo punto può essere scoperto solo procedendo nella terapia.

 

Per ulteriori chiarimenti su questa metodica vi invitiamo a consultare i Test Scientifici e l’elenco dei Centri Cro®system Autorizzati in Italia e all’estero, dove personale specializzato risponderà a tutte le vostre domande.

Il Crosystem è in uso da tempo presso diverse istituzioni

La Asl3 della regione Veneto

La Asl di Latina, Offerto dalla Lega Italiana dei tumori

La Asl di Prato

Il Don Gnocchi di S.Maria al Castello

Il Don Gnocchi S.Maria alla Pineta di Massa

Il protocollo è inserito dal 2016 nelle linee guida americane per la spasticità

 

L’articolo è opera del Prof. Guido Maria Filippi

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