Protesi del ginocchio: tutto quello che c’è da sapere
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Prof G.M. Filippi
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Oggi parleremo della protesi del ginocchio, un intervento che non di rado si rende necessario quando l’articolazione fra femore e tibia è danneggiata irrimediabilmente: l’impianto di una protesi del ginocchio, spesso unica alternativa per recuperare una buona qualità di vita. Dettagli anche alla pagina dedicata all’artrosi del ginocchio.e anche alla pagina riassuntiva sulla protesi del ginocchio
Come è fatto il ginocchio?
L’articolazione del ginocchio si trova fra femore, tibia e rotula, e permette il corretto scorrimento di queste parti anatomiche fra loro.
Le componenti più importanti che la costituiscono sono:
- La cartilagine che riveste le estremità ossee, che ne previene il consumo durante lo sfregamento.
- La membrana sinoviale, che produce un liquido lubrificante, detto appunto liquido sinoviale, che facilita lo scorrimento fra femore e tibia.
- I menischi: strutture cartilaginee situate sulla parte superiore della tibia che assorbono le sollecitazioni, come dei veri e propri cuscinetti.
Tutte queste strutture hanno il compito di proteggere l’articolazione
Quando il gincchio è utilizzato male, la cartilagine comincia a consumarsi, esponendo i capi ossei a danni. Se il danno è troppo grave, si rende necessario l’impianto di una protesi.
Protesi del ginocchio: quando intervenire?
Abbiamo comunque bisogno di camminare, per cui i danni del ginocchio tendon ad essere progressivi. Farmaci antidolorifici, fisioterapia un poco tamponano,, ma il problema tende ad avanzare.
Si sappia che non esiste oggi metodo per ar ricresecre la cartilagine.
I sintomi più comuni sono:
- Dolore
- Gonfiore
- Rigidità articolare
- Limitazione dei movimenti
Quando i dolori si fanno insopportabili, e la ridotta mobilità del ginocchio compromette seriamente la qualità della vita impedendo al soggetto di svolgere le attività quotidiane (anche le più comuni), si rende necessario l’impianto di una protesi di ginocchio.
Protesi del ginocchio: come rinviarla o anche evitarla?
Consumata la cartilagine danneggiati i minischi, l’unica alternativa alla chirurgia è il rinforzo della muscolatura del quadricipite. Il problema è costituito dal dolore che mi impedisce tale azione.
Il Crosystem aggira il problema. si tratta di un innovativo trattamento molto rapido (3 giorni) del tutto indolore, del tutto meccanico (il paziente avverte una specie di vibrazione). si tratta in realtàdi uno strumento che impone micro (frazioni di millimetro) accrciamenti-allungamenti del muscolo. Lo scopo è stimolare i sensori nervosi (propriocettori) che controllano muscoli e articolazioni.
Si ottiene molto rapidamente una migliore gestione del gincchio con forte attenuazione o scomparsa del dolore.
Numerosi studi documentano il meccanismo d’azione.
Come avviene l’impianto della protesi al ginocchio?
Le protesi al ginocchio può essere di 2 tipi:
- Totale: è la più utilizzata, viene applicata quando il danno articolare è molto esteso e le estremità di femore e tibia sono completamente consumate. Durante l’intervento queste ultime vengono rimosse e sostituite con placche di metallo, fra le quali viene inserito un cuscinetto in materiale plastico, che sostituisce la cartilagine. Nel caso sia danneggiata anche la rotula, si applica una placca sintetica anche sul lato interno di quest’ultima.
- Parziale o monocompartimentale: viene impiantata quando le lesioni riguardano solo una parte dell’articolazione, ed il resto dei tessuti sono sani (eventualità peraltro piuttosto rara).
I pazienti maggiormente sottoposti a questo tipo di intervento sono quelli di età compresa fra i 60 e gli 80 anni, in quanto in assoluto i più colpiti da osteoartrosi; per quanto riguarda i soggetti giovani, si cerca di rimandare il più possibile l’impianto di una protesi, in quanto quest’ultima ha una durata limitata nel tempo (15-20 anni circa quella totale e 10-15 quella parziale) e l’intervento di sostituzione non è particolarmente agevole, a causa della difficoltà nel rimuovere il particolare cemento tramite cui le placche in metallo vengono saldate ai capi ossei.
Pl’età e dello stato generale di salute del paziente.
CroSystem: un valido aiuto nel percorso riabilitativo dopo l’intervento di artroprotesi.
Se la chirurgia della protesi del ginocchio ha fatto passi avanti assolutamente importanti, rendendo semplice quanto semplice non era, la riabilitazione successiva richiede dedizione, fatica e soprattutto tempo da parte del paziente.
Il CroSystem ha drasticamente abbreviato e facilitato il percorso.
L’applicazione del CroSystem permette di ripristinare il corretto tono muscolare del quadricipite e del vasto mediale e laterale, indispensabile per dare stabilità al ginocchio, evitando al contempo fastidiose contratture e consentendo un più veloce recupero di un soddisfacente angolo di movimento articolare.
I limiti. In questi casi, trattandosi di esiti di intervento chirurgico, il limite è eventualmente costituito dall’intervento stesso e, a seguito di una normale e buon chirurgia, il recupero è buono e rapido. Sarà comunque necessario che il paziente possa “caricare”, cioè appoggiarsi, sulla gamba operata.
Per ulteriori informazioni su questa metodica di cura, vi invitiamo a consultare l’elenco aggiornato di tutti i centri CroSystem abilitati, in Italia e all’estero, oppure, per ulteriori domande, a contattarci direttamente per email.
L’articolo è opera del Prof. Guido Maria Filippi
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