protesi ginocchio

Protesi al ginocchio: tutto quello che c’è da sapere

protesi ginocchio

Oggi parleremo di un intervento che non di rado si rende necessario quando l’articolazione fra femore e tibia è danneggiata irrimediabilmente: l’impianto di una protesi del ginocchio, spesso unica alternativa per recuperare una buona qualità di vita.

Come è fatto il ginocchio?

L’articolazione del ginocchio si trova fra femore, tibia e rotula, e permette il corretto scorrimento di queste parti anatomiche fra loro.

Le componenti più importanti che la costituiscono sono:

  • La cartilagine che riveste le estremità ossee, che ne previene il consumo durante lo sfregamento.
  • La membrana sinoviale, che produce un liquido lubrificante, detto appunto liquido sinoviale, che facilita lo scorrimento fra femore e tibia.
  • I menischi: strutture cartilaginee situate sulla parte superiore della tibia che assorbono le sollecitazioni, come dei veri e propri cuscinetti.
  • Tendini e legamenti che stabilizzano l’articolazione e permettono la flessione della gamba.

Quella del ginocchio, come le altre articolazioni del nostro corpo, per funzionare correttamente necessita che tutte le sue parti siano in ottimo stato, e lavorino in equilibrio fra loro: quando questo equilibrio si altera (per motivi che possono andare dal loro deterioramento fisiologico, a specifici eventi traumatici), la cartilagine comincia a consumarsi, esponendo i capi ossei e rendendo necessario l’impianto di una protesi.

protesi ginocchio anatomia

Protesi al ginocchio: quando intervenire?

Molte sono le cause di deterioramento dell’articolazione del ginocchio che, proprio in quanto sorregge tutto il peso del corpo, è sottoposta a sollecitazioni continue:

  • Osteoartrosi, in cui la cartilagine articolare si consuma a causa dello sfregamento continuo fra i capi ossei.
  • Artrite reumatoide: una malattia autoimmune che attacca le articolazioni, rendendole rigide e dolenti.
  • Emofilia: patologia che provoca continue lesioni emorragiche che indeboliscono a volte irreparabilmente le articolazioni, soprattutto di ginocchia e caviglie.

Ovviamente i danni articolari sono progressivi, e all’inizio possono essere “tamponati” con trattamenti farmacologici e fisioterapici volti ad alleviarne i sintomi, i più evidenti dei quali sono:

  • Dolore
  • Gonfiore
  • Rigidità articolare
  • Limitazione dei movimenti

Quando i dolori si fanno insopportabili, e la ridotta mobilità del ginocchio compromette seriamente la qualità della vita impedendo al soggetto di svolgere le attività quotidiane (anche le più comuni), si rende necessario l’impianto di una protesi di ginocchio.

Come avviene l’impianto della protesi al ginocchio?

Tramite questa procedura, il chirurgo ortopedico rimpiazza l’articolazione usurata con una artificiale, per ottenere una quasi immediata riduzione del dolore ed una maggiore mobilità articolare, allo scopo di migliorare nettamente la qualità di vita del paziente.

Le protesi al ginocchio può essere di 2 tipi:

  • Totale: è la più utilizzata,  viene applicata quando il danno articolare è molto esteso e le estremità di femore e tibia sono completamente consumate. Durante l’intervento queste ultime vengono rimosse e sostituite con placche di metallo, fra le quali viene inserito un cuscinetto in materiale plastico, che sostituisce la cartilagine. Nel caso sia danneggiata anche la rotula, si applica una placca sintetica anche sul lato interno di quest’ultima.
  • Parziale o monocompartimentale: viene impiantata quando le lesioni riguardano solo una parte dell’articolazione, ed il resto dei tessuti sono sani (eventualità peraltro piuttosto rara).

I pazienti maggiormente sottoposti a questo tipo di intervento sono quelli di età compresa fra i 60 e gli 80 anni, in quanto in assoluto i più colpiti da osteoartrosi; per quanto riguarda i soggetti giovani,  si cerca di rimandare il più possibile l’impianto di una protesi, in quanto quest’ultima ha una durata limitata nel tempo (15-20 anni circa quella totale e 10-15 quella parziale) e l’intervento di sostituzione non è particolarmente agevole, a causa della difficoltà nel rimuovere il particolare cemento tramite cui le placche in metallo vengono saldate ai capi ossei.

protesi ginocchio intervento

Preparazione all’intervento e recupero post-operatorio.

Di grande importanza per accorciare il recupero post-operatorio risulta il periodo che precede l’operazione, durante il quale è fondamentale che il paziente si dedichi quotidianamente ad esercizi che consentano:

  • L’allungamento di muscoli e tendini degli arti inferiori.
  • Rinforzo della muscolatura peri articolare (soprattutto quella del quadricipite femorale).

Per quanto riguarda il periodo post-operatorio, se affrontato nel modo giusto, consentirà al paziente di recuperare un’autonomia pressoché totale: nei primi giorni è fondamentale una mobilizzazione repentina dell’arto operato, prima attraverso movimenti passivi (effettuati da un terapista) e subito dopo tramite stampelle o deambulatore.

Il percorso riabilitativo comincia già nelle prime 24-48 ore dopo l’intervento, e consiste nell’esecuzione di particolari esercizi da effettuare sotto la guida di un fisioterapista, volti a:

  • Potenziare la muscolatura del ginocchio.
  • Riacquistare un angolo di flessione dell’articolazione di almeno di 90°.
  • Permettere la ripresa di una deambulazione corretta.

Se questa fase verrà eseguita in modo corretto, il paziente lascerà le stampelle dopo massimo 6 settimane e potrà ricominciare le sue normali attività dopo circa 3 mesi, a patto di non praticare sport che comportano l’esecuzione di movimenti estremi o espongano a rischio di cadute.

La guarigione totale si otterrà, a seconda dell’età e dello stato generale di salute del paziente.

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CroSystem: un valido aiuto nel percorso riabilitativo dopo l’intervento di artroprotesi.

Se la chirurgia della protesi del ginocchio ha fatto passi avanti assolutamente importanti, rendendo semplice quanto semplice non era, la riabilitazione successiva richiede dedizione, fatica e soprattutto tempo da parte del paziente.

Il CroSystem ha drasticamente abbreviato e facilitato il percorso, introducendo un protocollo semplice, non invasivo, rapido e potente per il recupero del muscolo del quadricipite. L’innovativo procedimento si basa sull’applicazione di microvibrazioni meccaniche, quasi impercettibili, su questo muscolo.

La sua efficacia è testimoniata da numerosi studi su riviste internazionali:

L’applicazione del CroSystem permette di ripristinare il corretto tono muscolare del quadricipite e del vasto mediale e laterale, indispensabile per dare stabilità al ginocchio, evitando al contempo fastidiose contratture e consentendo un più veloce recupero di un soddisfacente angolo di movimento articolare.

I limiti. In questi casi, trattandosi di esiti di intervento chirurgico, il limite è eventualmente costituito dall’intervento stesso e, a seguito di una normale e buon chirurgia, il recupero è buono e rapido. Sarà comunque necessario che il paziente possa “caricare”, cioè appoggiarsi, sulla gamba operata.

Per ulteriori informazioni su questa metodica di cura, vi invitiamo a consultare l’elenco aggiornato di tutti i centri CroSystem abilitati, in Italia e all’estero, oppure, per ulteriori domande, a contattarci direttamente per email.

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