Paralisi di Bell e nervo facciale
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Oggi parliamo paralisi di Bell, delle possibilità di recupero sia nella fase acuta sia in quella cronica.
Sommario
- Nervo facciale: che cos’è e dove passa?
- Quali funzioni ha il nervo facciale?
- Cosa succede quando il nervo facciale subisce dei danni?
- Nervo facciale e paralisi di Bell
- Paralisi di Bell: come velocizzarne il decorso?
- Cro®system: un valido aiuto nel recupero della funzionalità del nervo facciale
- Il Crosystem è in uso da tempo presso diverse istituzioni
Paralisi di Bell e nervo facciale. Nervo facciale: che cos’è e dove passa?
Il nervo facciale parte dal tronco encefalico e si ramifica fino ai muscoli che determinano i movimenti della metà faccia corrispondente. Nel suo decorco attraversa tre zone principali:
- Intracranica:
- Intratemporale:
- Extracranica: è la parte del percorso in cui il nervo, si ramifica e si distribuisce alla muscolatura di una metà del volto.
Quali funzioni ha il nervo facciale?
Il facciale è costituito da più di 7000 fibre nervose ed è un nervo principalmente motorio, infatti regola la motilità della metà del viso che attraversa.
Attraverso di esso inoltre, raggiungono il cervello le sensazioni gustative dei 2/3 anteriori della lingua.
Il nervo facciale controlla anche la lacrimazione e parte della salivazione.
In pratica la maggior parte delle funzioni del nostro viso dipendono dal facciale e quando, per vari motivi, la sua funzionalità viene alterata, iniziano tutta una serie di problemi che ora analizzeremo.
Cosa succede quando il nervo facciale subisce dei danni?
Il primo e più riconoscibile sintomo di un problema a carico del nervo facciale è un deficit motorio del viso, che può essere:
- Completo: il soggetto perde il controllo totale della metà del volto interessata (in questo caso si parla di paralisi).
- Parziale: la perdita di mobilità non è completa, ed il soggetto non riesce a muovere solo una parte della metà del viso interessata (in questo caso si parla di paresi).
Paralisi di Bell e nervo facciale
Una delle manifestazioni più diffuse della disfunzione del nervo facciale è la paralisi di Bell, che nei casi più leggeri causa una debolezza muscolare nella metà del volto interessata, e in quelli più gravi la sua totale paralisi.
La paralisi di Bell si manifesta con i seguenti sintomi:
- Incapacità più o meno totale di controllare i muscoli facciali.
- Perdita di una parte delle sensazioni gustative della lingua (nella parte anteriore).
- Problemi di salivazione.
Il sintomo più visibile della paralisi di Bell è sicuramente l’alterazione più o meno grave della mimica facciale, compresa l’impossibilità di chiudere l’occhio, di sorridere e di parlare correttamente, con evidenti ripercussioni estetiche e psicologiche.
E’ comunque fondamentale rivolgersi a un medico per avere una diagnosi certa ed escludere cause più gravi come un attacco ischemico transitorio o un ictus. ed iniziare prima possibile la terapia di base.
Paralisi di Bell: come velocizzarne il decorso?
La paralisi di Bell può essere causata da una compressione e, più spesso, da un’infiammazione del nervo facciale dovuta a virus come:
- Herpes Simplex
- Herpes Zoster (quello della varicella)
- Virus di Hepstein-Barr (quello della mononucleosi)
Questi virus, infettando un soggetto, innescano un processo infiammatorio che causa gonfiore lungo il decorso del nervo e danni alla guaina mielinica (quella che ricopre il nervo).
La terapia tipica si basa su:
- Corticosteroidi per ridurre l’infiammazione.
- Antivirali per combattere il proliferare del virus nell’organismo.
- Analgesici, eventualmente, per tenere sotto controllo l’eventuale dolore.
Insieme a quella farmacologica, buoni risultati ha ottenuto la terapia fisica, volta a stimolare il nervo facciale e a mantenere un buon tono muscolare prevenendo le contratture permanenti dei muscoli paralizzati, attraverso massaggi ed appositi trattamenti fisioterapici.
Paralisi di Bell e nervo facciale. Cro®system: un nuovo aiuto nel recupero della funzione
Buoni risultati nell’aiutare il paziente a recuperare velocemente una buona funzionalità dei muscoli facciali sono stati ottenuti con il Cro®system,
La stimolazione applicata è leggerissima e produce sequenze di micro allungamenti e accorciamenti dei muscoli su cui è applicato. Questo potenzia la funzione del muscolo.
Questo stimolo potenzia la rete nervosa che controlla il muscolo, la rende molto più efficiente.
Questo particolare trattamento aiuta i pazienti affetti dalla paralisi di Bell su due fronti:
- Contrasta l’ipotonia dei muscoli del volto.
- Evita il manifestarsi di dolorose contratture.
Inoltre, non utilizzando né farmaci, né elettricità, né onde elettromagnetiche, il Cro®system è praticamente esente da controindicazioni e può essere utilizzato su tutti i pazienti, anche coloro che non possono sottoporsi ad alcuni tipi di trattamenti (i portatori di pacemaker per esempio).
Limiti
. Questi sono quelli tipici di una patologia neurologica. Anche con i mezzi diagnostici più avanzati non possiamo sapere quanto è rimasto indenne ma ipofunzionante, quanto è irrimediabilmente perso, quanto di ciò che è ipofunzionante può essere ripreso sotto il controllo volontario. Da qui l’incertezza dell’entità del guadagno, soprattutto nei cronici. Infine si tratta di recuperi di vie nervose danneggiate che dovranno compensare quelle definitivamente mancanti. Quindi il trattamento, anche ripetendo i cicli potrà arrivare, nei suoi risultati, fino ad un certo punto e non oltre. Questo punto può essere scoperto solo procedendo nella terapia.
Per ulteriori chiarimenti su questa metodica vi invitiamo a consultare i Test Scientifici e l’elenco dei Centri Cro®system Autorizzati in Italia e all’estero, dove personale specializzato risponderà a tutte le vostre domande.
Il Crosystem è in uso da tempo presso diverse istituzioni
La Asl di Latina, Offerto dalla Lega Italiana dei tumori
Il Don Gnocchi di S.Maria al Castello
Il Don Gnocchi S.Maria alla Pineta di Massa
Il protocollo è inserito dal 2016 nelle linee guida americane per la spasticità
L’articolo è opera del Prof. Guido Maria Filippi
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