Rottura tendine d’Achille: cause, sintomi e trattamento.
Rottura del tendine d’Achille nuove terapie. Un infortunio che colpisce in modo più marcato gli sportivi, ma cui tutta la popolazione può andare incontro, per una svariata serie di motivi: stiamo parlando della rottura del tendine d’Achille, spesso conseguenza di una tendinite non correttamente diagnosticata.
Tendine d’Achille: dove sta cosa ne causa la rottura.
Il tendine d’Achille non è altro che un robusto cordone fibroso situato nella parte posteriore della gamba, sotto al polpaccio: la sua funzione è quella di collegare i muscoli di quest’ultimo all’osso del calcagno.
Quando il tendine viene tirato troppo, a causa di una repentina contrazione dei muscoli del polpaccio o ad un brusco movimento di flessione del piede, può lesionarsi in maniera parziale o totale, causando non pochi problemi al soggetto infortunato.
Le cause della rottura del tendine d’Achille possono essere molte, e fra le più frequenti possiamo trovare:
- Un suo uso eccessivo
- Un aumento troppo repentino dell’intensità dell’attività fisica.
- Non dedicare abbastanza tempo allo stretching, soprattutto prima di gesto atletico.
Fra i fattori predisponenti che potrebbero contribuire alla rottura del tendine d’Achille troviamo invece:
- Tendiniti non idoneamente trattate.
- L’accorciamento dei muscoli e tendini delle gambe.
- Problemi di postura (come i piedi piatti per esempio) che sollecitano il tendine in maniera errata.
Da non trascurare è il fatto che il tendine di Achille può lesionarsi anche a causa di alcuni farmaci, come quelli contenenti levofloxacina (un comune antibiotico) per esempio.
Solitamente la rottura del tendine è dovuta a una violenta ed improvvisa sollecitazione: spesso avviene infatti all’inizio di gesti atletici intensi, a causa della brusca contrazione muscolare.
Rottura tendine d’Achille: sintomi e corretta diagnosi.
Quando il tendine si rompe, il soggetto accusa un dolore acuto e improvviso dietro la caviglia, come se ricevesse un colpo secco, e avverte un caratteristico suono sordo, simile ad uno schiocco.
Tra i principali sintomi della rottura possiamo annoverare:
- Pochissima forza nel polpaccio
- Gonfiore
- Dolore
- Rigidità
Immediatamente sarà visibile e palpabile un avvallamento qualche centimetro sopra il calcagno, e col trascorrere del tempo si formerà anche un ematoma più o meno esteso.
Solitamente lesioni al tendine sono totali, ossia quest’ultimo si strappa di netto, rendendo impossibili alcuni movimenti, come estendere i collo del piede o camminare sulle punte.
Un medico esperto sarà in grado di effettuare la diagnosi attraverso un attento esame fisico, caratterizzato da specifici test e, per confermarla, sottoporrà il paziente ad ecografia o a risonanza magnetica (a volte una rottura del tendine può essere confusa con lesioni meno gravi).
Come si interviene in caso di rottura del tendine d’Achille?
Il trattamento di questo tipo di lesioni, a seconda della loro entità, dell’età del paziente e delle sue aspettative di ripresa, potrà essere conservativo o chirurgico.
Qualora si opti per l’approccio non chirurgico, l’infortunato dovrà seguire scrupolosamente uno specifico percorso di cura , volto a permettere la riparazione del tendine lesionato:
- Dovrà fare impacchi di ghiaccio per ridurre gonfiore e dolore.
- Dovrà tenere la gamba a riposo preferibilmente sollevata (per scongiurare ristagni di liquidi) evitando il più possibile di gravare sulla caviglia (magari utilizzando stampelle).
- Applicare un bendaggio elastico
Nei casi più seri, il medico prescriverà l’utilizzo di un tutore rigido, che il paziente dovrà indossare per un periodo compreso fra le 6 e le 12 settimane.
Il trattamento chirurgico (quello più utilizzato in caso di giovani e sportivi) prevede invece la sutura fra loro delle estremità del tendine lesionato, a volte integrata dall’impianto di tessuto di un tendine limitrofo, a scopo di rinforzarlo.
L’intervento viene eseguito tramite una piccola incisione nella parte posteriore della caviglia in anestesia locale, ed il paziente può tornare a casa il giorno dopo.
Subito dopo l’intervento si procede all’immobilizzazione per 3 o 4 settimane tramite un tutore rigido, per poi passare ad uno articolato.
Importante per il paziente sarà sottoporsi ad un appropriato trattamento riabilitativo, volto a ripristinare il giusto tono muscolare del polpaccio e la corretta articolarità della caviglia, in modo che il paziente possa tornare quanto prima alle normali attività quotidiane, sport compreso.
CroSystem: per accelerare il recupero dopo la rottura del tendine d’Achille.
Nell’ambito di una mirata strategia riabilitativa conseguente a lesioni più o meno gravi del tendine d’Achille, di grande utilità si è dimostrato l’utilizzo di un innovativo macchinario che, tramite l’applicazione di piccoli manipoli sulla zona interessata, trasmette a quest’ultima impercettibili microvibrazioni meccaniche, rivelatesi molto utili per la rittivazione del microcircolo e per il recupero di un adeguato tono muscolare.
Stiamo parlando di CroSystem, un presidio fisioterapico che non emette campi elettrici ed onde magnetiche, e non utilizza farmaci, e che quindi può essere utilizzato senza alcun tipo di controindicazione da qualunque paziente, anche se portatore di protesi o dispositivi intracorporei.
Il suo impiego si è rivelato molto utile nell’accorciamento dei tempi di recupero, in quanto in grado di velocizzare la guarigione della lesione e il ripristino di un corretto tono dei muscoli del polpaccio, evitando sgradevoli contratture, che spesso rallentano la guarigione.
Per ulteriori chiarimenti e informazioni, non esistate a contattare il Centro CroSystem autorizzato più vicino a casa vostra: saremo lieti di venire incontro a tutte le vostre esigenze.
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