La rottura del menisco
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La rottura del menisco spesso si manifesta nel peggiore dei modi, con un dolore particolarmente acuto al ginocchio, tale da rendere impossibile il movimento, paralizzando l’articolazione. Non raramente, il soggetto per descrivere il dolore parla di un chiodo piantato nel ginocchio. Perché il menisco si infiamma, si lesiona o, nel peggiore dei casi, si rompe? Scopriamolo insieme.
La rottura del menisco: come può avvenire?
Si dice che quello che non c’è non si rompe, quello che c’è lo può fare. Anche per il ginocchio vale questo discorso, in quanto si tratta di un’articolazione che pur compiendo un movimento semplice, è piuttosto complessa: costituita da molte parti (menischi, rotula, legamenti) in essa si incontrano le estremità di 3 ossa (femore, radio, tibia). In questo articolo prenderemo in considerazione la rottura del menisco.
Compito dei menischi è facilitare i movimenti del ginocchio diminuendo gli attriti. Gli attriti nelle articolazioni significano dolore: se il menisco si danneggia o si rompe, si manifesta il dolore, anche particolarmente intenso. Il ginocchio si può gonfiare, e non riusciamo ad utilizzare la gamba, almeno nella fase acuta. Poi, se il danno è contenuto, il dolore e il gonfiore passano, ma il danno rimane, e qualunque movimento inavvertitamente sbagliato ce lo ricorderà.
Il ginocchio sostiene tutto il peso del nostro corpo (se stiamo fermi, ogni ginocchio ne sopporta metà, ma quando camminiamo, ad ogni passo tutto il peso è su un solo ginocchio). Se corriamo o saltiamo è anche peggio, perché a queste sollecitazioni si aggiungono la velocità o l’impatto con il terreno all’atterraggio.
Il ginocchio può fare movimenti abbastanza semplici: si piega o si stende, ma non può torcersi e ruotare a destra o sinistra (a meno di non ruotare tutta la gamba verso l’esterno o verso l’interno). Questo significa che se per errore (ad es. perdiamo l’equilibrio) questa torsione avviene, l’articolazione può danneggiarsi o rompersi. Si può così avere la rottura del menisco.
Cosa si può fare in caso di rottura del menisco? Potenzialità del Cro®system
Dopo la rottura del menisco, questo si può operare, togliere: possiamo funzionare bene anche senza, se i muscoli della gamba sono efficaci.
In uno sportivo, è necessaria la chirurgia dopo rottura del menisco.
Se però il soggetto non è uno sportivo, se svolge un’attività fisica contenuta (ad es. passeggiate) il menisco lesionato può essere tenuto, almeno fino a quando non peggiora troppo, facendo alcune attenzioni, per evitare la spada di Damocle della sensazione dolorosa prima descritto come “chiodo piantato nel ginocchio”.
Come dicevamo prima, il ruolo del menisco è quello di ridurre gli attriti, e il suo lavoro può essere aiutato molto dai muscoli della coscia. Dopo la rottura del menisco, si può rinforzare il quadricipite, in particolare il muscolo sul lato interno della coscia (il vasto mediale), e l’intervento chirurgico può essere o rinviato o evitato.
Rinforzare i muscoli del ginocchio.
Rinforzare i muscoli in un ginocchio che funziona male è però un problema e spesso non ci si riesce, o ci si riesce a costo di grandi fatiche, dolore e lungo tempo. Per rinforzare un muscolo occorre farlo lavorare in modo intensivo, ma questo provoca dolore e può provocare danni più gravi.
Il Cro®system può evitare tutto questo.
Il Crosystem impone una serie di micro allungamenti-accorciamenti delle fibre muscolari (il paziente avverte solo una specie di leggera vibrazione, innocua, non fastidiosa). Questo stimolo è specifico per la sensibilità propriocettiva, che guida la nostra azione muscolare. Questa azione permette di far funzionare meglio e di più quanto può farlo. I tempi di applicazione, solo 3 giorni consecutivi 40-60 minuti al giorno, la persistenza dei risultati (mesi o permanenti) e l’intensità, consentono importanti miglioramenti del tutto rapidi.
Il Crosystem non fa “crescere” il muscolo, ma ne aumenta l’efficienza,
Non servono grandi forze, serve il giusto controllo al momento giusto (ad es. quando stendiamo la gamba per fare il passo, per salire un gradino, serve un controllo nervoso efficace e preciso). Il Cro®system sviluppa questa capacità, basata sulla sensibilità propriocettiva.
Limiti del trattamento
La possibilità di un successo pieno dipende dall’entità del danno. Oltre un certo limite c’è solo la chirurgia, ma prima della chirurgia si può fare veramente molto.
Per ulteriori informazioni su questo innovativo macchinario, completamente indolore, privo di controindicazioni, ed utilizzabile a tutte le età, vi invitiamo a contattare uno dei Centri Cro®system Autorizzati, dove personale qualificato sarà lieto di chiarire ogni dubbio.
Il Crosystem è in uso da tempo presso diverse istituzioni
- La Asl di Latina, Offerto dalla Lega Italiana dei tumori
- La Asl di Prato
- Il Don Gnocchi di S.Maria al Castello
- Il Don Gnocchi S.Maria alla Pineta di Massa
- Il protocollo è inserito dal 2016 nelle linee guida americane per la spasticità
- Elenco completo dei centri Crosytem
L’articolo è opera del Prof. Guido Maria Filippi
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