Pubalgia sintomi

Sintomi della pubalgia e principali segni dell’infiammazione.

Prof. G.M. Filippi 

terapia per pubalgia

Link:  Contatto diretto con il Centro Pilota di Roma e con i Centri abilitati

Oggi parleremo di una patologia molto diffusa soprattutto fra gli sportivi, la pubalgia. Cercheremo di capire bene di cosa si tratta, perché si manifesta, e quali sono i sintomi che la caratterizzano. Vedremo la possibilità di un nuovo approccio.

Sommario

 

La pubalgia: cominciamo dall’inizio

La pubalgia è una sindrome dolorosa che interessa principalmente l’area pubica, ma può irradiarsi all’inguine, a parte dell’addome e alle cosce.

In poche parole è un’infiammazione dell’inserzione dei muscoli adduttori (quelli dell’interno coscia per intenderci) e addominali all’osso pubico.

E’ definita infatti anche come tendinopatia inserzionale, in quanto interessa nello specifico i tendini che collegano questi muscoli all’osso pubico.

Cause della pubalgia

Le cause della pubalgia e dei conseguenti sintomi (che possono essere più o meno intensi a seconda della gravità di quest’ultima) possono essere moltissimi, ma si dividono fondamentalmente in tre categorie principali:

Ripetuti microtraumi a carico dei muscoli dell’interno coscia e addominali causano la tendinopiatia inserzionale, che è il tipo di pubalgia più diffuso.

  • A volte gli adduttori dei due arti agiscono in modo non bilanciato, che porta ad uno squilibrio del bacino, con conseguenza instabilità, e che è tipica dell’età dello sviluppo. Si crea quindi un cedimento a livello della sinfisi, la patologia che viene a crearsi prende il nome di sindrome sinfisaria,
  • I calciatori sono invece soggetti alla sindrome della guaina del retto addominale, e la pubalgia è causata proprio dal movimento tecnico di calciare il pallone, che crea una forte tensione al livello della fascia bassa degli addominali.

Come avrete visto i tipi di pubalgia possono essere molti, e creano tutta una serie di sintomi tipici.

Oggi ci soffermeremo fondamentalmente sulla tendinopatia inserzionale, che è la forma più diffusa di pubalgia.

terapia per pubalgia

La pubalgia da danno agli adduttori

I principali sintomi della pubalgia

Le persone più soggette a pubalgia sono coloro che praticano un’attività che solleciti molto le gambe. Essa infatti rientra fra le patologie cosiddette “da sovraccarico”, ossia causate da intense e ripetute sollecitazioni di alcune parti del corpo.

Il sintomo principale della pubalgia è il dolore, localizzato inizialmente nella zona pubica, che poi si irradia alle cosce, all’inguine, ed al basso addome (a volte può interessare anche i glutei).

I sintomi più comuni della pubalgia sono:

  • Dolore muscolo-tendineo all’inguine
  • Dolore all’interno coscia
  • Dolenzia alla parte bassa dell’addome e all’altezza della sinfisi pubica
  • Indolenzimento che si irradia fino ai fianchi.

Questi sintomi di solito sono più intensi al risveglio, e quando iniziamo un’attività fisica, poi tendono a scemare (almeno nei casi non gravi), perchè i muscoli si scaldano con il movimento, contrastando la sensazione dolorosa.

Un altro sintomo della pubalgia, che potrebbe sembrare atipico ma è abbastanza diffuso, è la sensazione di dover urinare anche se la vescica è vuota.

In presenza di queste manifestazioni dolorose, è importante rivolgersi ad uno specialista, che potrà confermare la diagnosi di pubalgia ed escludere la presenza di altre eventuali patologie con sintomi simili.

Anche le donne in gravidanza sono abbastanza soggette alla pubalgia, a causa della lassità della sinfisi pubica (indispensabile per un parto agevole) dovuta al rilascio di uno speciale ormone durante la gestazione.

Una volta appurato che i sintomi che ci affliggono dipendono dalla pubalgia, cosa dobbiamo fare per curarla?

Sintomi della pubalgia e le terapie

La pubalgia può essere più o meno grave, i suoi sintomi possono essere più o meno intensi, ed il suo decorso più o meno lungo.

In qualunque caso le parole d’ordine per guarire sono:

  • Riposo
  • Antinfiammatori
  • Fisioterapia

Le abbiamo elencate in quest’ordine, perché proprio in quest’ordine vanno effettuate queste cure.

Nella fase acuta è indispensabile il riposo e l’uso dei cosiddetti FANS che contrastano il dolore e contribuiscono a diminuire l’infiammazione.

Una volta passata questa fase, è molto utile sottoporre i pazienti ad una terapia fisica che aiuti a ristabilire un buon equilibrio neuromuscolare, soprattutto per evitare eventuali ricadute.

Per un completo e duraturo recupero il paziente dovrà:

  • Sottoporsi a sedute di stretching per allungare la muscolatura non solo dei muscoli interessati dalla pubalgia, ma di tutta la catena posteriore, in modo da favorire una postura corretta.
  • Potenziare i muscoli addominali (spesso i sintomi della pubalgia sono dovuti ad uno squilibrio di forza fra questi ultimi e gli adduttori).
  • Effettuare esercizi volti a riequilibrare gli schemi motori ed il tono dei vari distretti muscolari.

Crosystem per la cura della pubalgia

Un grande aiuto nell’alleviare i sintomi da pubalgia può essere fornito dal CroSystem, un macchinario utilizzato in molti centri di fisioterapia, che riesce a restituire il giusto tono alle fasce muscolari (sia quelle in ipotono che quelle in ipertono), attraverso una serie di micro allungamenti-accorciamenti del muscolo, percepiti come una vibrazionei trasmesse da un piccolo manipolo, che non utilizza nessun tipo di campo elettrico e magnetico e, per questo motivo, può essere utilizzato da tutti i tipi di pazienti, indipendentemente dall’età e dalle eventuali patologie.

La sua azione in questi casi si esplica sul rilasciamento della contrattura quasi sempre presente negli adduttori e, in un secondo ciclo destinato a potenziare il controllo e l’efficacia di questi muscoli.

I limiti del Crosystem nella pubalgia

Sono rappresentati dal grado di coinvolgimento di altre componenti muscolari e, soprattutto, dalla possibilità che gli adduttori presentino punti di lesione non ancora guariti, questi fungeranno da trigger per eventuali recidive. E’ quindi essenziale che vi sia stato un recupero dell’integrità muscolo-tendinea e il problema sia solo funzionale.

Qualora vogliate ricevere ulteriori informazioni, vi invitiamo a consultare l’elenco aggiornato di tutti i centri CroSystem autorizzati, in Italia e all’estero, dove personale specializzato risponderà a tutte le vostre domande.

Per ulteriori informazioni su questa innovativa metodologia di intervento, consultate la pagina dedicata agli studi scientifici. Oppure a contattare uno dei Centri Cro®system Autorizzati, dove personale esperto sarà lieto di chiarire ogni dubbio.

Il Crosystem è in uso da tempo presso diverse istituzioni

L’articolo è opera del Prof. Guido Maria Filippi

[gravityform id=”2″ title=”false” description=”false”]

 

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento